La rabbia si è placata a Beirut, dopo che Israele ha colpito un quartiere meridionale della città che è anche una roccaforte di Hezbollah, il gruppo sciita libanese. Alcuni ragazzi hanno intonato dei canti a sostegno del gruppo sul luogo dell’attacco.
Israele ha colpito la roccaforte di Hezbollah come rappresaglia per il lancio di razzi provenienti dal Libano, che hanno ucciso dodici bambini nel fine settimana sulle alture occupate del Golan. Tel Aviv ha detto di aver preso di mira il comandante, ritenuto responsabile dell’attacco sul Golan.
Un fotografo dell’Afp presente sul posto ha visto un edificio di otto piani parzialmente crollato a causa dell’attacco, mentre i soccorritori cercavano i sopravvissuti tra le macerie. Nelle strade vicine, l’impatto dell’esplosione ha mandato in frantumi i vetri di decine di auto e le facciate dei negozi.
Alcuni ragazzi si sono radunati sul posto tra la polvere e i vetri rotti e si sono messi a cantare: “Siamo al tuo servizio, Nasrallah”, un riferimento al leader di Hezbollah Hassan Nasrallah.
Le forze di sicurezza di Hezbollah hanno rapidamente isolato il luogo dell’attacco, mentre le ambulanze portavano via i feriti. Mohammed Alaam, 27 anni, un uomo che vive a mezzo chilometro dal luogo dell’attacco, ha detto che era in casa quando ha sentito due esplosioni.
“Ci siamo affacciati al balcone e abbiamo visto del fumo. Hanno detto che c’era stato un bombardamento”, ha raccontato, aggiungendo che “la gente correva a donare il sangue”. “Le persone sono arrabbiate, ma nessuno ha paura”, ha dichiarato.
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Il 29 luglio il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso di dare una “risposta severa” all’attacco subito da Israele e attribuito a Hezbollah, che invece ha dichiarato di non avere “alcun legame” con l’accaduto.
Una fonte vicina a Hezbollah ha riferito all’Afp che il comandante Fuad Shukr, che guida le operazioni del gruppo contro Israele nel sud del Libano, è sopravvissuto all’attacco.
Il ministero della salute libanese ha dichiarato che tre persone, tra cui due bambini, sono state uccise nell’attacco del 30 luglio che ha provocato anche 74 feriti, aggiornando un precedente bilancio.
Un operatore del pronto soccorso dell’ospedale di Bahman ha riferito all’Afp che la struttura ha ricevuto “un gran numero di feriti, alcuni dei quali in condizioni critiche”, descrivendo “il caos nel pronto soccorso”.