Le autorità britanniche sono sotto pressione a causa dei peggiori disordini degli ultimi tredici anni, dopo che in tutto il paese sono scoppiate violenze da parte di militanti dell’estrema destra.

I disordini si sono verificati in diverse città del paese il 3 agosto e ci sono stati scontri con la polizia. Le manifestazioni sono state convocate in seguito a delle false notizie che sono circolate sull’accoltellamento in cui sono rimaste uccise tre bambine durante una festa la scorsa settimana.

La violenza sta mettendo a dura prova il primo ministro Keir Starmer, eletto solo un mese fa dopo aver condotto i laburisti a una vittoria schiacciante sui conservatori. Circa novanta persone sono state arrestate dopo gli scontri scoppiati durante i picchetti dell’estrema destra in numerose località, tra cui Liverpool, Manchester, Bristol, Blackpool e Hull, oltre a Belfast nell’Irlanda del nord.

In alcuni casi, i rivoltosi hanno lanciato pietre, bottiglie e razzi contro la polizia, ferendo diversi agenti, inoltre hanno saccheggiato e bruciato negozi, mentre gridavano insulti islamofobici.

Il governo ha dichiarato che la polizia ha “tutte le risorse necessarie” per affrontare i disordini, mentre gli agenti hanno avvertito che ci saranno altre manifestazioni. Le forze dell’ordine hanno inviato agenti di polizia supplementari, mentre il ministro della giustizia Shabana Mahmood ha insistito sul fatto che “l’intero sistema giudiziario è pronto a emettere condanne il più rapidamente possibile”.

La ministra Diana Johnson ha dichiarato alla Bbc che i disordini “non saranno tollerati” e ha promesso “sanzioni e conseguenze” per i violenti. La polizia ha attribuito la responsabilità degli scontri ai sostenitori e alle organizzazioni associate alla English defence league, un’organizzazione razzista e islamofoba fondata quindici anni fa, di cui fanno parte anche diversi ultras.

Le proteste state provocate dalla diffusione di notizie false, propagandate da politici e gruppi dell’estrema destra sui social network, secondo cui il diciassettenne Axel Rudakubana, in realtà britannico, sarebbe arrivato nel Regno Unito con un’imbarcazione di migranti irregolari. Rudakubana è accusato di omicidio e tentato omicidio per l’attacco a una festa. Il ragazzo è accusato di aver ucciso Bebe King, sei anni, Elsie Dot Stancombe, sette anni, e Alice Dasilva Aguiar, nove anni, e di aver ferito altre dieci persone.

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Le proteste hanno preso di mira moschee a Southport e nella città inglese di Sunderland, nel nordest del paese, inducendo centinaia di centri islamici a rafforzare la sicurezza. Le manifestazioni sono state convocate sui social network dagli account dell’estrema destra con lo slogan: “Quando è troppo, è troppo”.

I manifestanti hanno sventolato bandiere inglesi e britanniche mentre scandivano slogan come “stop the boats” (fermate i barconi), un riferimento ai migranti irregolari che dalla Francia arrivano nel Regno Unito attraversando la Manica a bordo di imbarcazioni di fortuna.

“La gente è stufa di sentirsi dire che ci si deve vergognare se si è bianchi e appartenenti alla classe operaia, io sono orgogliosa della classe operaia bianca”, ha dichiarato all’Afp Karina, 41 anni, che non ha fornito il suo cognome.

Alle elezioni politiche del mese scorso, il partito Reform UK ha ottenuto il 14 per cento dei voti, un risultato notevole per un partito di estrema destra.

Il primo ministro Starmer ha accusato i “teppisti” di “dirottare” il dolore del paese dopo l’uccisione delle tre bambine per “seminare odio” e ha annunciato nuove misure per fermare i facinorosi.

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