Un posto di blocco israeliano in Cisgiordania, l’11 agosto 2024. (Jaafar Ashtiyeh, Afp)

L’agenzia palestinese Wafa ha riferito che un palestinese è stato ucciso il 13 agosto dall’esercito israeliano durante un’operazione a Ramallah, in Cisgiordania, per demolire le abitazioni di due palestinesi accusati di un attentato.

“I soldati hanno aperto il fuoco e lanciato granate asfissianti, uccidendo un giovane colpito da un proiettile al petto”, riferisce Wafa, che riporta la notizia di quattro feriti.

L’esercito israeliano è entrato a Ramallah, sede dell’Autorità palestinese e ufficialmente sotto il controllo esclusivo delle forze palestinesi, per far saltare in aria le case di due palestinesi accusati di un attentato.

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“All’improvviso sono arrivati, hanno circondato il quartiere e sono entrati nella casa”, ha detto all’Afp Ahmed al Barghuthi, fratello di uno dei due presunti attentatori, che sono detenuti nelle carceri israeliane.

“Ci hanno detto che la casa sarebbe stata fatta saltare in aria e ci hanno ordinato di andarcene, anche se sono malato e abbiamo due anziani in famiglia”, ha aggiunto. Contattato dall’Afp, l’esercito israeliano non ha rilasciato commenti.

Le autorità israeliane distruggono regolarmente le case dei palestinesi, condannati per gli attentati contro gli israeliani.

Almeno 619 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano o dai coloni in Cisgiordania dall’inizio dell’operazione militare israeliana nella Striscia di Gaza il 7 ottobre, secondo un conteggio dell’Afp basato sui dati ufficiali palestinesi.