Il Pakistan ha registrato il suo primo caso di mpox (anche conosciuto come vaiolo delle scimmie) il 16 agosto, un giorno dopo la scoperta in Svezia di un paziente portatore di un ceppo più virulento del virus. È la prima volta che si registrano dei casi fuori dall’Africa, dove imperversa un’epidemia che ha spinto l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a lanciare un allarme sanitario globale.
La recrudescenza dell’mpox nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc), che sta colpendo anche Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda, ha spinto l’Organizzazione mondiale della sanità a dichiarare un’emergenza sanitaria di portata internazionale.
Il 15 agosto l’Agenzia per la salute pubblica svedese ha dichiarato all’Afp di aver registrato un caso di sottotipo clade 1b, lo stesso nuovo ceppo che è apparso nell’Rdc dal settembre 2023.
Il paziente è stato infettato durante una visita nella “parte dell’Africa in cui è in corso una grave epidemia di mpox clade 1”, ha dichiarato l’epidemiologo Magnus Gisslen in un comunicato dell’agenzia.
Il ceppo del virus mpox responsabile del caso in Pakistan non è ancora noto, ha dichiarato il ministero della salute pachistano in un comunicato. “La persona infetta proviene da un paese del Golfo”, ha dichiarato il ministero.
Il paziente pachistano, un uomo di 34 anni, è in cura nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa, ha dichiarato Irshad Roghani, direttore della sanità pubblica della provincia. “Per il sequenziamento genetico del ceppo, abbiamo inviato i campioni a Islamabad”, ha aggiunto Roghani.
In seguito alla scoperta del caso in Svezia, l’Oms ha avvertito che sono probabili altri casi del nuovo ceppo in Europa. L’Ufficio regionale europeo dell’Oms a Copenaghen sta discutendo con la Svezia su come gestire al meglio il caso.
“La conferma del sottotipo mpox clade 1 in Svezia riflette chiaramente l’interconnessione del nostro mondo (…) È probabile che altri casi importati di clade 1 vengano registrati nella regione europea nei prossimi giorni e settimane”, ha avvertito l’organizzazione.
L’Oms mette in guardia dallo stigmatizzare i viaggiatori o i paesi e raccomanda di “evitare le restrizioni di viaggio e la chiusura delle frontiere”, che sono inefficaci. Esorta inoltre i paesi a “collaborare condividendo i dati e adottando le necessarie misure di salute pubblica”.
Una settimana fa la Cina ha annunciato che avrebbe intensificato i controlli su persone e merci che entrano nel suo territorio per un periodo di sei mesi. L’epidemia è particolarmente grave nell’Rdc, un paese con una popolazione di circa cento milioni di abitanti. Il ministro della sanità, Samuel-Roger Kamba, ha dichiarato in un video questa settimana che il paese ha registrato quasi 16mila casi “potenziali” e 548 decessi quest’anno.
Kamba ha annunciato l’introduzione di un “piano strategico nazionale di vaccinazione” e altre misure per combattere l’epidemia. Precedentemente noto come monkeypox o vaiolo delle scimmie, nome abbandonato a favore del più neutro mpox. Il virus è stato scoperto nel 1958 in Danimarca, in scimmie allevate a scopo di ricerca. È stato registrato per la prima volta nell’uomo nel 1970, in quella che oggi è l’Rdc.
L’mpox è una malattia virale che si diffonde dagli animali all’uomo, ma si trasmette anche attraverso lo stretto contatto fisico con una persona infetta dal virus. La malattia provoca febbre, dolori muscolari e lesioni cutanee simili a bolle.
Il dipartimento della sanità statunitense ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero donato 50mila dosi di vaccino mpox all’Rdc, poiché la vaccinazione “sarà una parte essenziale della risposta all’epidemia”.
Da parte sua, l’azienda farmaceutica danese Bavarian Nordic, produttrice di un vaccino contro l’mpox, ha dichiarato di essere pronta a produrre fino a dieci milioni di dosi entro il 2025. Attualmente il laboratorio dispone di circa cinquecentomila dosi in magazzino. Bavarian nordic ha inoltre richiesto all’Agenzia europea dei medicinali di estendere l’uso del suo siero agli adolescenti di età compresa tra i 12 e i 17 anni.
Esistono due sottotipi del virus: il clade 1, più virulento e letale, endemico del bacino del Congo in Africa centrale, e il clade 2, endemico dell’Africa occidentale.
Un’epidemia globale iniziata nel 2022, che ha coinvolto il clade 2b, ha causato circa 140 morti su circa 90mila casi, colpendo principalmente uomini omosessuali e bisessuali. Il clade 1b, più pericoloso, attualmente in circolazione, è più trasmissibile, soprattutto attraverso il contatto non sessuale.