Il relatore speciale per i diritti umani in Afghanistan, Richard Bennett, ha denunciato il 21 agosto un “passo indietro” dopo che il regime dei taliban gli ha vietato di entrare nel paese.

“La decisione dei taliban di non lasciarmi entrare in Afghanistan costituisce un passo indietro e invia un segnale preoccupante riguardo agli impegni presi nei confronti delle Nazioni Unite e della comunità internazionale in materia di diritti umani”, ha affermato Bennett in un comunicato.

Bennett ha aggiunto che continuerà a indagare sulla situazione dei diritti umani nel paese.

Dal loro ritorno al potere nell’agosto 2021, i taliban hanno sistematicamente respinto le critiche delle Nazioni Unite e della comunità internazionale alle loro politiche, basate su una rigida interpretazione della Sharia.

Le donne, escluse dall’istruzione e dalla vita pubblica, sono vittime di quello che le Nazioni Unite hanno definito “apartheid di genere”.

“Nonostante il divieto d’ingresso, che mi era già stato comunicato, continuerò a dialogare con il popolo afgano, sia all’interno sia all’esterno del paese, e con tutte le parti coinvolte”, ha affermato Bennett, sottolineando che la sua ultima visita risale a più di un anno fa.

“Ho sempre cercato di avere un dialogo trasparente con le autorità, monitorando con imparzialità la situazione dei diritti umani in Afghanistan, formulando raccomandazioni e offrendo assistenza tecnica”, ha aggiunto.

“Invito i taliban a revocare il divieto”, ha concluso.

I relatori speciali sono esperti indipendenti nominati dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, che ha sede a Ginevra.

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