Il 26 agosto è entrata in vigore in Australia, per le aziende di medie e grandi dimensioni, una legge che sancisce il diritto alla disconnessione dei lavoratori. Il testo era stato approvato dal parlamento a febbraio.

“Oggi è una giornata storica per i lavoratori dipendenti”, ha affermato Michele O’Neil, la presidente dell’Australian council for trade unions (Actu).

“Gli australiani potranno trascorrere del tempo di qualità con i loro cari senza dover rispondere continuamente a telefonate e messaggi di lavoro irragionevoli”, ha aggiunto.

In base alla nuova legge, i dipendenti possono ora “rifiutarsi di controllare, leggere o rispondere” alle richieste dei loro superiori al di fuori dell’orario di lavoro, anche se sono previste eccezioni.

L’Australian industry group, un’organizzazione delle imprese, ha espresso seri dubbi sulla legge, affermando che le norme sul diritto alla disconnessione sono “affrettate, mal concepite e confuse”.

“Invitiamo i lavoratori a informarsi sul diritto alla disconnessione e ad adottare un approccio ragionevole riguardo alla sua applicazione sul posto di lavoro”, ha dichiarato Anna Booth del Fair work ombudsman (Fwo), un’organizzazione che ha il compito di garantire il rispetto della legge all’interno delle aziende e di regolare le relazioni tra datori di lavoro e dipendenti.

Il giudizio su quali richieste dei datori di lavoro siano irragionevoli “dipenderà dalle circostanze”, ha affermato la Fwo in un comunicato.

Proroga per le piccole aziende

“Dato che i dipendenti sono pagati solo per alcune ore, vogliamo assicurarci che non debbano lavorare ventiquattr’ore al giorno”, ha dichiarato alla tv pubblica il primo ministro laburista Anthony Albanese.

“È anche una questione di salute mentale dei lavoratori”, ha aggiunto.

Le piccole aziende con meno di quindici dipendenti hanno ottenuto una proroga, ma dovranno applicare la legge a partire dal 26 agosto 2025.

Leggi sul diritto alla disconnessione sono entrate in vigore in Francia nel 2017, in Spagna nel 2018 e in Belgio nel 2022.