Il 2 settembre le autorità venezuelane hanno spiccato un mandato d’arresto nei confronti di Edmundo González Urrutia, il candidato dell’opposizione che rivendica la vittoria nelle elezioni presidenziali del 28 luglio. Lo stesso giorno Caracas ha definito un “atto di pirateria” il sequestro da parte di Washington di un aereo del presidente Nicolás Maduro.
In un comunicato pubblicato sui social network, la procura venezuelana ha affermato di aver ricevuto da un tribunale antiterrorismo un “ordine d’arresto per González Urrutia, accusato di reati gravi”.
González Urrutia, 75 anni, aveva ignorato tre convocazioni in tribunale, l’ultima delle quali il 30 agosto per rispondere ad alcune domande sul sito web dell’opposizione che lo dà come vincitore delle presidenziali.
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All’inizio di agosto la procura aveva aperto un’inchiesta contro González Urrutia e la leader dell’opposizione María Corina Machado per “usurpazione di funzioni, cospirazione e diffusione di notizie false”.
“Queste minacce avranno come unica conseguenza di rafforzare il sostegno dei venezuelani e del mondo intero a González Urrutia”, ha affermato sui social network Machado, che come il candidato alle presidenziali vive in semiclandestinità.
González Urrutia, che non si fa vedere in pubblico dal 30 luglio, ha detto di temere una magistratura “asservita al potere”.
“In questo paese nessuno è al di sopra della legge come afferma il codardo González Urrutia”, ha dichiarato Maduro alla tv pubblica.
Maduro è stato proclamato vincitore delle presidenziali con il 52 per cento dei voti dal Consiglio nazionale elettorale (Cne), che però non ha reso pubblici i dati provenienti dai seggi elettorali, sostenendo di aver subìto un attacco informatico. La vittoria del presidente socialista è stata poi confermata dal Tribunale supremo di giustizia (Tsj).
Secondo l’opposizione, che ha reso pubblici i verbali ottenuti dai suoi scrutatori, González Urrutia avrebbe vinto con più del 60 per cento dei voti.
Dopo l’annuncio della rielezione di Maduro, la repressione delle manifestazioni di protesta ha causato 27 morti e 192 feriti, mentre 2.400 persone sono state arrestate.
Gran parte della comunità internazionale non ha riconosciuto la vittoria di Maduro.
“Acquisto illegale”
Intanto, il 2 settembre gli Stati Uniti hanno annunciato di aver sequestrato “un aereo acquistato illegalmente per tredici milioni di dollari da una società di comodo e fatto uscire clandestinamente dagli Stati Uniti per essere usato da Maduro e dalla sua cerchia”, secondo un comunicato emesso dal procuratore generale Merrick Garland.
L’aereo, un Dassault Falcon 900Ex, è stato sequestrato nella Repubblica Dominicana e trasferito in Florida, nel sudest degli Stati Uniti.
Il ministero degli esteri venezuelano ha reagito denunciando un “atto di pirateria” e una “violazione del diritto internazionale”.