L’11 ottobre il premio Nobel per la pace è stato assegnato a Nihon Hidankyō, un’organizzazione giapponese che si batte per l’abolizione delle armi nucleari e riunisce i sopravvissuti delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki.

“Il gruppo si è distinto per i suoi sforzi per un mondo senza armi nucleari e ha fatto capire, attraverso testimonianze personali, che queste armi non dovranno essere usate mai più”, ha spiegato Jørgen Watne Frydnes, presidente del comitato norvegese del Nobel.

“Bisogna mantenere il tabù nucleare”, ha aggiunto. “Tutti noi abbiamo la responsabilità di farlo, soprattutto le potenze nucleari”.

L’annuncio del Nobel per la pace arriva in un momento in cui la Russia ha ripetutamente minacciato l’uso di armi nucleari per dissuadere l’occidente dal rafforzare il sostegno militare all’Ucraina.

Il mese scorso il presidente Vladimir Putin ha modificato la dottrina russa sull’uso delle armi nucleari, affermando che il loro impiego è possibile in caso di “attacchi aerei massicci” contro la Russia.

Nel 2025 il mondo commemorerà l’ottantesimo anniversario delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki nell’agosto 1945, che uccisero più di duecentomila persone e causarono la resa del Giappone e la fine della seconda guerra mondiale.

Fondata nel 1956, Nihon Hidankyō è un’organizzazione che riunisce i sopravvissuti, che oggi sono sempre di meno.

“Non avrei mai immaginato di ottenere il Nobel”, ha affermato con le lacrime agli occhi Toshiyuki Mimaki, copresidente dell’organizzazione.

Il gruppo ha anche tracciato un parallelo con l’attualità politica internazionale, affermando che “la situazione nella Striscia di Gaza ricorda quella del Giappone ottant’anni fa”.

Nove potenze nucleari

Oggi nove stati possiedono le armi nucleari: Stati Uniti, Russia, Francia, Regno Unito, Cina, India, Pakistan, Corea del Nord e molto probabilmente Israele.

Con l’aumento delle tensioni geopolitiche globali, le potenze nucleari stanno modernizzando i loro arsenali, come ha sottolineato a giugno l’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (Sipri).

A gennaio nel mondo c’erano 12.121 testate nucleari, 9.585 delle quali pronte all’uso.

Il 14 ottobre sarà assegnato il premio Nobel per l’economia.