Il 16 ottobre il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha presentato in parlamento il suo “piano per la vittoria”, che esclude cessioni territoriali alla Russia e invita gli alleati occidentali a rafforzare gli aiuti militari.

Mosca ha immediatamente respinto il piano, che prevede anche l’adesione dell’Ucraina alla Nato e la presenza nel paese di mezzi di dissuasione non nucleari.

Dopo mesi di preparativi segreti e visite ufficiali negli Stati Uniti e in alcuni paesi europei, Zelenskyj ha presentato un piano che dovrebbe portare a una “pace giusta nel 2025” e che esclude cessioni territoriali a Mosca nonostante le carenze ucraine di soldati e armi.

“La Russia dev’essere sconfitta”, ha affermato il presidente davanti ai deputati. “L’integrità territoriale dell’Ucraina non può essere messa in discussione”.

Kiev e i suoi alleati devono “costringere la Russia a partecipare a una conferenza di pace”, ha aggiunto, riferendosi a un evento che vorrebbe organizzare a novembre.

Questa volta Mosca sarà invitata, a differenza della prima conferenza che si è svolta a giugno in Svizzera. Secondo Zelenskyj, il Cremlino dovrà scegliere tra “negoziare una pace giusta” o affrontare i mezzi di dissuasione di cui l’Ucraina disporrà grazie all’occidente.

Per raggiungere l’obiettivo, il presidente ha chiesto agli alleati mezzi di dissuasione, la possibilità di colpire in profondità il territorio russo e un invito formale a entrare nella Nato.

“L’Ucraina vorrebbe installare sul suo territorio mezzi di dissuasione non nucleari, che permetteranno di fronteggiare l’aggressione russa”, ha affermato.

I dettagli di questo punto sono contenuti in un “allegato segreto” discusso con gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia, l’Italia e la Germania.

Finora gli alleati occidentali hanno però respinto la richiesta di Kiev di usare i loro missili per colpire in profondità il territorio russo, temendo un’escalation militare, mentre il presidente russo Vladimir Putin ha più volte minacciato di usare le armi nucleari.

Zelenskyj, che presenterà il suo piano a un vertice dell’Unione europea il 17 ottobre, ha chiesto anche un invito formale all’Ucraina a entrare nella Nato, anche se l’adesione avverrebbe in un secondo momento.

“L’invito dev’essere immediato, in modo che Putin cominci a capire di aver sbagliato i calcoli invadendo l’Ucraina”, ha dichiarato Zelenskyj.

L’esercito ucraino è in difficoltà da mesi nella regione del Donbass, nell’est dell’Ucraina, la cui conquista è la “priorità” di Putin.

Il 14 giugno Putin aveva posto come condizioni per la pace la resa dell’Ucraina, la cessione delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Cherson e Zaporižžja, e la rinuncia a entrare nella Nato.

“L’unico piano di pace possibile è che Kiev capisca che non ha prospettive”, ha dichiarato il 16 ottobre ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov.