Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato il 25 novembre che i presunti autori dell’omicidio di Tzvi Kogan, un rabbino dalla doppia cittadinanza d’Israele e della Moldova, sono cittadini uzbechi.
Kogan, 28 anni, risultava scomparso dal 21 novembre negli Emirati Arabi Uniti, dove risiedeva. Il suo corpo è stato poi trovato il 24 novembre dai servizi di sicurezza locali.
Il governo israeliano ha definito l’omicidio un “odioso atto di terrorismo antisemita”, aggiungendo che “Israele userà tutti i mezzi a sua disposizione per assicurare che sia fatta giustizia”.
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“I servizi di sicurezza hanno rivelato l’identità dei tre uzbechi che hanno compiuto l’omicidio: Olimboy Tohirovich (28 anni), Makhmudjon Abdurakhim (28 anni) e Azizbek Kamilovich (33 anni)”, ha affermato l’agenzia di stampa statale Wam, citando un comunicato del ministero dell’interno.
I servizi di sicurezza stanno attualmente cercando di “chiarire i dettagli, le circostanze e i motivi alla base del crimine”, ha aggiunto la stessa fonte.
Il 24 novembre le autorità degli Emirati Arabi Uniti avevano annunciato l’arresto di tre sospetti, senza svelare le loro identità.
Kogan, sposato da sei mesi, era un emissario di Chabad Lubavitch, un movimento chassidico ultraortodosso il cui obiettivo è rafforzare l’identità ebraica nel mondo.
Il movimento ha affermato che il funerale del rabbino si svolgerà nella tarda serata del 25 novembre a Gerusalemme Est, occupata da Israele nel 1967. Il rimpatrio del corpo è attualmente in corso.
La prima sinagoga ufficiale
Gli Emirati Arabi Uniti hanno normalizzato le relazioni diplomatiche con Israele nel 2020, insieme al Bahrein e al Marocco, nell’ambito di una serie di accordi conclusi con la mediazione degli Stati Uniti.
Nel 2022 è stata inaugurata nel paese una prima sinagoga ufficiale, all’interno di un centro interreligioso della capitale Abu Dhabi.
Non ci sono dati precisi sul numero degli ebrei residenti nel paese, ma un funzionario israeliano ha dichiarato all’Afp che i cittadini israeliani sono circa duemila e che gli ebrei potrebbero essere il doppio.
Anwar Gargash, il consigliere presidenziale degli Emirati Arabi Uniti, ha sottolineato il 24 novembre sul social network X che il paese rimane “un’oasi di stabilità, tolleranza e coesistenza nella regione”, senza citare esplicitamente l’omicidio del rabbino.