Più di 130 persone sono morte nei combattimenti tra forze governative e jihadisti nel nordovest della Siria, secondo un nuovo bilancio fornito il 28 novembre dall’ong Osservatorio siriano per i diritti umani.

Il ministero della difesa siriano ha affermato di aver bloccato una grande offensiva jihadista tra la provincia di Aleppo e quella di Idlib, aggiungendo che i combattimenti sono ancora in corso.

Si tratta dei più violenti combattimenti da molti anni in questa zona, dove la provincia di Aleppo, controllata dal regime di Bashar al Assad, confina con l’ultima roccaforte ribelle e jihadista di Idlib.

“Il 27 novembre il gruppo jihadista Hayat Tahrir al Sham (Hts), che controlla Idlib, ha attaccato le forze governative nella provincia di Aleppo”, ha dichiarato l’ong.

Secondo l’ong, i combattenti jihadisti hanno conquistato alcuni villaggi nella provincia di Aleppo e in una parte della provincia di Idlib controllata dal regime.

“I combattimenti, segnalati anche a meno di dieci chilometri da Aleppo, hanno causato almeno 132 morti”, ha affermato l’ong, che ha sede a Londra ma dispone di una vasta rete d’informatori in Siria.

“Le vittime sono 65 miliziani dell’Hts, 18 combattenti di gruppi alleati e 49 membri delle forze governative”, ha aggiunto.

L’autostrada tra Aleppo e Damasco

I combattimenti sono in corso anche vicino all’autostrada che collega Aleppo alla capitale Damasco.

In un comunicato, il ministero della difesa ha affermato che “i jihadisti dell’Hts e i loro alleati hanno usato armi pesanti per colpire villaggi e postazioni militari”.

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