Il 1 dicembre, poche settimane prima di lasciare la Casa Bianca, il presidente statunitense Joe Biden ha concesso la grazia al figlio Hunter, che era in attesa di conoscere l’entità della pena dopo essere stato riconosciuto colpevole di possesso illegale di arma da fuoco e frode fiscale.

“Hunter è stato preso di mira solo perché è mio figlio, e questo è sbagliato”, ha affermato in un comunicato il presidente, 82 anni, denunciando “un errore giudiziario”.

Biden aveva però più volte assicurato che non avrebbe concesso la grazia al figlio.

A settembre Hunter Biden, 54 anni, ex avvocato e uomo d’affari, si era dichiarato colpevole di frode fiscale davanti a un tribunale di Los Angeles, in California, evitando così un processo.

In precedenza, a giugno, era stato riconosciuto colpevole da un tribunale federale di Wilmington, nel Delaware, di aver mentito durante la compilazione dei moduli per l’acquisto di un’arma da fuoco nel 2018, negando una dipendenza dalle droghe.

“Ho sempre detto che non avrei interferito con le decisioni del dipartimento della giustizia, e ho mantenuto la parola anche quando mio figlio è stato perseguito in modo ingiusto”, ha affermato Joe Biden nel comunicato.

“Mio figlio è stato incriminato su precisa richiesta dei miei avversari politici al congresso, che volevano colpire me”, ha dichiarato.

“Credo nel sistema giudiziario, ma credo anche che la cattiva politica abbia infettato le normali procedure legali, causando un errore giudiziario”, ha aggiunto.

Il presidente eletto Donald Trump si è impegnato a concedere la grazia a tutte le persone condannate per l’assalto al congresso del 6 gennaio 2021.

Trump ha fatto riferimento a questo nel commentare sul suo social network Truth Social la grazia concessa da Biden al figlio: “Il perdono di Joe a Hunter comprende anche gli ostaggi del 6 gennaio, imprigionati da anni?”.