Il 2 dicembre nove persone sono morte nei raid israeliani contro alcuni villaggi nel sud del Libano, ma secondo il governo statunitense “il cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah sta tenendo”.

L’esercito israeliano ha affermato di aver colpito decine di obiettivi di Hezbollah, tra cui “lanciamissili e infrastrutture terroristiche”.

Il ministero della salute libanese ha precisato che gli attacchi israeliani hanno ucciso cinque persone nel villaggio di Harris e quattro in quello di Tallusa.

In precedenza il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva annunciato una risposta a un attacco di Hezbollah in una zona contesa tra il Libano e le alture del Golan siriane occupate e annesse da Israele, definito “una grave violazione della tregua”.

Ma prima ancora dell’attacco di Hezbollah, il primo dall’entrata in vigore della tregua il 27 novembre, Nabih Berri, presidente del parlamento libanese, aveva accusato Israele di aver violato il cessate il fuoco “almeno 54 volte”.

Berri ha chiesto al comitato incaricato di monitorare la tregua, che comprende gli Stati Uniti, di “costringere Israele a mettere fine alle continue violazioni della tregua e a ritirarsi dal Libano”.

“Il cessate il fuoco sta reggendo”, ha però dichiarato Matthew Miller, portavoce del dipartimento di stato statunitense, aggiungendo che il governo sta esaminando le accuse reciproche di violazioni lanciate da Israele ed Hezbollah.

Hezbollah ha rivendicato un attacco contro una postazione militare israeliana a Kfarchouba, in risposta alle continue violazioni della tregua da parte d’Israele.

Secondo l’esercito israeliano, l’attacco non ha causato morti o feriti.

In precedenza un uomo era rimasto ucciso in un attacco israeliano con un drone nel villaggio di Marjayoun, nel sud del Libano, secondo il ministero della salute libanese.

Risoluzione 1701

L’accordo di cessate il fuoco, che ha messo fine a due mesi di guerra aperta, prevede una tregua di sessanta giorni durante la quale l’esercito israeliano ed Hezbollah devono ritirarsi dal sud del Libano per fare posto all’esercito libanese.

In particolare, Hezbollah deve ritirarsi a nord del fiume Litani, a circa trenta chilometri dal confine, smantellando le sue infrastrutture militari nella zona.

Il piano si basa sulla risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che aveva messo fine alla precedente guerra tra Israele e Hezbollah nel 2006. Il testo stabiliva che solo l’esercito libanese e le forze di pace internazionali possono essere schierate al confine meridionale del Libano.