Il 5 dicembre il Partito del potere popolare, la formazione del presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, ha annunciato che il 7 dicembre voterà contro una mozione per la destituzione del capo dello stato, finito sotto accusa dopo aver cercato senza successo d’introdurre la legge marziale.

La sera del 3 dicembre Yoon, il cui indice di popolarità era già al minimo storico, aveva proclamato a sorpresa la legge marziale in un discorso in tv, ordinando all’esercito di mettere sotto assedio l’assemblea nazionale, prima di revocare il provvedimento qualche ora dopo su pressione delle forze politiche e di migliaia di manifestanti.

Il 4 dicembre sei partiti d’opposizione, tra cui il Partito democratico di Corea (centrosinistra), hanno presentato una mozione per la destituzione del presidente, accusandolo di “grave violazione della costituzione”. Secondo l’agenzia di stampa Yonhap, la mozione sarà messa ai voti alle 19 del 7 dicembre.

Il 5 dicembre la polizia sudcoreana ha annunciato l’apertura di un’inchiesta su Yoon per “ribellione”, un reato che in teoria può essere punito con la pena di morte (che però non è applicata in Corea del Sud dal 1997).

Secondo un sondaggio pubblicato il 4 dicembre dall’istituto Realmeter, il 73,6 per cento dei sudcoreani è favorevole alla destituzione del presidente, mentre il 24 per cento è contrario e il 2,4 per cento non ha un’opinione.

L’opposizione dispone di 192 seggi sui trecento dell’assemblea nazionale, dopo aver vinto le elezioni legislative dell’aprile scorso, mentre il Partito del potere popolare ne ha 108.

Dato che la mozione dev’essere approvata con una maggioranza dei due terzi, per destituire Yoon servirà il voto favorevole di almeno otto deputati del suo partito.

Il 5 dicembre Choo Kyung-ho, leader del Partito del potere popolare all’assemblea nazionale, ha affermato che la sua formazione respingerà la mozione. “Tutti e 108 i deputati voteranno contro la destituzione del presidente”, ha dichiarato alla stampa.

Choo ha però aggiunto di aver chiesto a Yoon di lasciare il partito perché “la proclamazione della legge marziale è stata un grave errore”.

In caso di approvazione della mozione, Yoon sarà sospeso dall’incarico in attesa della conferma da parte della corte costituzionale. Se questa darà il via libera, dovrà dimettersi e nuove elezioni presidenziali saranno indette entro sessanta giorni.

Yoon non è più apparso in pubblico dopo l’ultimo discorso in tv in cui annunciava la revoca della legge marziale.

In un contesto di forti tensioni tra governo e opposizione sulla legge di bilancio, il presidente aveva giustificato il provvedimento con la necessità di “eliminare gli elementi ostili allo stato” e “proteggere il paese dalle minacce poste dalle forze comuniste nordcoreane”.