Il 13 dicembre il presidente francese Emmanuel Macron ha nominato primo ministro il centrista François Bayrou, che avrà il difficile compito di far uscire il paese dalla crisi politica causata dallo scioglimento anticipato dell’assemblea nazionale, a giugno.

La nomina di Bayrou, 73 anni, veterano della politica francese e storico alleato di Macron, è arrivata nove giorni dopo la caduta del governo guidato da Michel Barnier in seguito all’approvazione di una mozione di sfiducia da parte dell’estrema destra e della sinistra.

L’insediamento di Bayrou è previsto alle 17 del 13 dicembre.

Bayrou è il sesto primo ministro da quando Macron è stato eletto nel 2017 e il quarto dall’inizio del 2024, a dimostrazione di un’instabilità politica che in Francia non si vedeva da decenni.

A capo di un “governo d’interesse generale”, avrà un compito molto difficile, con la legge di bilancio per il 2025 come priorità, in un contesto di forte aumento del debito e di proteste degli agricoltori.

In attesa della presentazione della legge di bilancio, il 16 dicembre l’assemblea nazionale esaminerà una “legge speciale” il cui scopo è garantire il funzionamento dello stato.

Il nuovo primo ministro dovrà anche cercare di ottenere il sostegno di un’assemblea nazionale divisa, in cui si fronteggiano tre blocchi contrapposti (alleanza di sinistra, campo presidenziale ed estrema destra), nessuno dei quali ha la maggioranza assoluta.

Dialogo con i partiti

Bayrou dovrà dialogare con tutti i partiti, tranne il Rassemblement national (Rn, estrema destra) e La France insoumise (Lfi, sinistra radicale), per “garantire stabilità e azione”, ha affermato l’entourage di Macron.

Mentre l’Rn ha fatto sapere che non si opporrà a priori al governo Bayrou, Lfi ha annunciato una dura opposizione.

A sinistra, il Partito socialista e, in misura minore, quello comunista, hanno inviato dei segnali d’apertura, ma non è chiaro se sosterranno apertamente Bayrou. La formazione Les écologistes ha invece minacciato di votare contro se Bayrou porterà avanti le politiche di Barnier e manterrà Bruno Retailleau come ministro dell’interno, considerato troppo a destra.

Ex ministro dell’istruzione dal 1993 al 1997, Bayrou si è candidato per tre volte alle presidenziali tra il 2002 e il 2012, senza mai arrivare al secondo turno.

Nominato ministro della giustizia nel 2017, è rimasto in carica solo 34 giorni a causa delle accuse di appropriazione indebita di fondi europei rivolte contro il MoDem, il suo partito. Attualmente è sindaco di Pau.