Il 17 dicembre il generale russo Igor Kirillov è rimasto ucciso in un attentato davanti all’ingresso di un edificio residenziale a Mosca, ha affermato il Comitato d’inchiesta della federazione russa.
“Il comandante delle forze di difesa radionucleare, chimica e biologica Igor Kirillov e il suo assistente sono rimasti uccisi nell’esplosione di una bomba”, ha dichiarato il Comitato in un comunicato.
Kirillov, sottoposto a sanzioni britanniche da ottobre per il presunto uso di armi chimiche in Ucraina, è il più alto funzionario militare russo ucciso a Mosca dall’inizio della guerra in Ucraina, nel febbraio 2022.
Secondo gli inquirenti, l’ordigno era stato piazzato su un monopattino elettrico parcheggiato vicino all’ingresso dell’edificio.
Un giornalista dell’Afp presente sul posto ha riferito che l’esplosione ha danneggiato l’ingresso dell’edificio e mandato in frantumi le finestre di alcuni appartamenti.
“Sull’omicidio dei due militari è stata aperta un’inchiesta”, ha affermato il Comitato.
“Un crimine senza precedenti è stato commesso a Mosca”, ha commentato il quotidiano russo Kommersant.
“Il generale Kirillov non era forse il responsabile militare più importante tra quelli coinvolti nell’operazione speciale russa in Ucraina, ma era stato lui a denunciare la presenza di laboratori statunitensi di armi biologiche nel paese”, ha dichiarato il quotidiano, aggiungendo che dietro l’omicidio ci sarebbero i servizi di sicurezza ucraini.
In carica dall’aprile 2017, Kirillov era stato sottoposto a sanzioni dal Regno Unito per “l’uso di armi chimiche in Ucraina”.
Mosca aveva reagito definendo le accuse “assurde”.
Il 16 dicembre, il giorno prima dell’attentato, il presidente Vladimir Putin aveva partecipato a una riunione al ministero della difesa per fare il punto sulla situazione militare in Ucraina, in cui aveva espresso la sua soddisfazione per l’avanzata delle truppe russe sul fronte orientale.