Il 19 dicembre le ong Human rights watch (Hrw) e Medici senza frontiere (Msf) hanno messo sotto accusa la condotta di guerra israeliana nella Striscia di Gaza, denunciando rispettivamente “atti di genocidio” e “pulizia etnica”.
“Le autorità israeliane hanno deliberatamente creato le condizioni per la distruzione di una parte della popolazione della Striscia, privando i civili di un adeguato accesso all’acqua e causando probabilmente migliaia di morti”, ha affermato Hrw in un comunicato di presentazione del suo rapporto.
“Così facendo le autorità israeliane si sono rese responsabili del crimine contro l’umanità di sterminio e di atti di genocidio”, ha aggiunto.
Il ministero degli esteri israeliano ha reagito affermando che il rapporto “è pieno di bugie” e accusando l’ong di “propaganda antisraeliana”.
Iscriviti a Mediorientale |
Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
|
Iscriviti |
Iscriviti a Mediorientale
|
Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
|
Iscriviti |
In un rapporto intitolato “Gaza: vita in una trappola mortale”, Msf ha invece denunciato “chiari segnali di pulizia etnica, con i civili palestinesi costretti a lasciare le loro case, intrappolati e bombardati”.
Il rapporto documenta quarantuno attacchi contro il personale di Msf, alcuni dei quali contro strutture sanitarie e convogli umanitari, e sottolinea che l’assedio imposto a Gaza ha ridotto drasticamente le consegne degli aiuti umanitari.
Contattati dall’Afp, nel primo pomeriggio il ministero degli esteri e l’esercito d’Israele non avevano ancora commentato le accuse dell’ong.
Riguardo alle accuse di Hrw, un portavoce militare ha dichiarato all’Afp che “l’esercito smentisce categoricamente di aver preso deliberatamente di mira le infrastrutture idriche della Striscia di Gaza”.
Hrw sostiene invece che Israele abbia limitato l’accesso all’acqua degli abitanti della Striscia per una “volontà di sterminio”.
L’ong ha accusato Israele di “atti di genocidio” piuttosto che di “genocidio” perché quest’ultimo richiederebbe le prove di un intento genocida.
Hrw ricorda che nel 2023 Yoav Gallant, all’epoca ministro della difesa, aveva ordinato un “assedio totale” del territorio palestinese. “Non ci saranno più elettricità, cibo, acqua e carburante”, aveva dichiarato.
Il rapporto descrive nel dettaglio come l’approvvigionamento idrico sia diminuito a causa della mancanza di elettricità, essenziale per il funzionamento delle pompe.
Cita anche vari professionisti del settore sanitario a Gaza, secondo i quali le carenze idriche hanno alimentato le malattie e causato un gran numero di morti, soprattutto tra i neonati.
Dall’inizio della guerra Israele è stato più volte accusato da ong, esperti delle Nazioni Unite e perfino dal governo sudafricano, che ha presentato un ricorso alla Corte internazionale di giustizia (Cig), di commettere un genocidio a Gaza.