Il 19 dicembre la camera dei rappresentanti ha bocciato una nuova proposta di bilancio repubblicana per evitare lo shutdown, la paralisi delle attività federali, che in assenza di un accordo scatterà alla mezzanotte del 20 dicembre.

Il Partito repubblicano, che ha la maggioranza alla camera, aveva presentato la nuova proposta dopo che Donald Trump e il suo alleato Elon Musk avevano respinto un precedente accordo negoziato dai repubblicani e dai democratici che avrebbe evitato uno shutdown prima di Natale.

Il presidente eletto si era espresso a favore del secondo testo repubblicano, definendolo “ottimo per il popolo americano”.

Prima del voto Hakeem Jeffries, leader della minoranza democratica alla camera, aveva definito la nuova proposta “poco seria”.

Per l’approvazione era necessaria una maggioranza dei due terzi, ma la proposta non è arrivata neanche alla maggioranza semplice, in quanto 38 deputati repubblicani si sono uniti ai democratici nel respingerla.

La situazione è molto difficile per il presidente repubblicano della camera Mike Johnson, sottoposto alla duplice pressione dei democratici, che chiedono di tornare all’accordo negoziato in precedenza, e di una parte del Partito repubblicano, contraria a qualunque testo che non includa tagli di bilancio.

In caso di shutdown, milioni di impiegati federali potrebbero essere mandati a casa o dover lavorare senza stipendio, alcuni sussidi potrebbero essere sospesi e potrebbero esserci interruzioni di ogni tipo.

Il rischio di una paralisi delle attività federali è aumentato il 18 dicembre, quando Trump si era schierato contro un testo su cui i repubblicani e i democratici avevano raggiunto un accordo, definendolo “ridicolo e straordinariamente costoso”.

Anche il suo alleato Elon Musk, che guiderà una nuova commissione per l’efficienza governativa, si era schierato contro la proposta. “Uccidete il testo!”, aveva scritto sul social network X, di cui è proprietario, denunciando una serie di “spese inutili”.

Il fondatore della Tesla e della SpaceX si era invece espresso a favore della nuova proposta repubblicana, che conteneva una disposizione fortemente voluta da Trump, il rinvio della scadenza del tetto del debito al gennaio 2027.

“I repubblicani eseguono gli ordini dei loro donatori miliardari e i lavoratori statunitensi ne fanno le spese”, ha affermato in un comunicato Karine Jean-Pierre, portavoce del presidente democratico Joe Biden.

Anche molti deputati democratici hanno denunciato l’influenza di Musk, l’uomo più ricco del mondo, sulle decisioni del Partito repubblicano.