Il 23 dicembre il presidente statunitense Joe Biden ha commutato trentasette condanne a morte, meno di un mese prima del ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, grande sostenitore della pena capitale.

Tutti i beneficiari del provvedimento erano stati condannati a morte dalla giustizia federale, che è distinta da quella dei singoli stati.

All’inizio di dicembre più di 130 organizzazioni, tra cui la American civil liberties union (Aclu) e Amnesty international, avevano ricordato a Biden le promesse fatte durante la campagna elettorale del 2020 e sottolineato il rischio di “un’ondata di esecuzioni” dopo l’insediamento di Trump.

“Commuto le condanne a morte di trentasette delle quaranta persone che si trovano nel braccio della morte federale in ergastoli senza possibilità di liberazione condizionale”, ha affermato Biden in un comunicato.

Il presidente ha sottolineato che il provvedimento “è in linea con la moratoria voluta dall’attuale amministrazione sulle esecuzioni federali, con l’esclusione dei reati di terrorismo e degli omicidi di massa motivati dall’odio”.

“Sia ben chiaro: condanno gli omicidi e piango le vittime, ma sono più che mai convinto che la pena di morte debba essere abolita a livello federale”, ha aggiunto.

I tre condannati a morte che non hanno beneficiato del provvedimento sono Djokhar Tsarnaev, autore dell’attentato alla maratona di Boston nel 2013, Dylann Roof, un suprematista bianco che ha ucciso nove afroamericani in una chiesa a Charleston nel 2015, e Robert Bowers, che ha ucciso nove persone in una sinagoga a Pittsburgh nel 2018.

Le ultime esecuzioni federali risalgono alla presidenza Trump. Dopo una pausa di diciassette anni, tredici persone erano state messe a morte tra il 14 luglio 2020 e il 16 gennaio 2021, il dato più alto per una presidenza statunitense da 120 anni.

La pena capitale è stata abolita in ventitré dei cinquanta stati del paese. Moratorie sono in vigore in altri sei stati: Arizona, California, Ohio, Oregon, Pennsylvania e Tennessee.

Nel 2024 negli Stati Uniti sono state effettuate venticinque esecuzioni, tutte a livello statale.