Violenti combattimenti sono in corso il 27 gennaio a Goma, capoluogo della provincia orientale del Nord Kivu, tra l’esercito congolese da una parte e i ribelli dell’M23 affiancati dai soldati ruandesi dall’altra, entrati in città il giorno prima.
“Goma sta per cadere”, ha affermato la mattina del 27 gennaio a Bruxelles il ministro degli esteri francese Jean-Noël Barrot, condannando con forza l’offensiva militare.
I miliziani dell’M23 (Movimento 23 marzo) e, secondo le Nazioni Unite, più di 3.500 soldati ruandesi sono entrati il 26 gennaio a Goma, sotto assedio da diversi giorni.
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“Il governo sta lavorando per evitare una carneficina”, ha dichiarato sul social network X il suo portavoce Patrick Muyaya, senza fornire ulteriori informazioni sulla situazione a Goma.
“È arrivato il giorno glorioso della liberazione di Goma”, una città con più di un milione di abitanti, ha affermato invece l’M23 la sera del 26 gennaio, invitando i soldati congolesi ad arrendersi e a consegnare le armi.
Lo stesso giorno il governo congolese ha accusato il Ruanda di avergli “dichiarato guerra”. Secondo l’Onu, nel fine settimana Kigali avrebbe inviato nel paese tra i cinquecento e i mille soldati aggiuntivi.
Intanto, nel primo pomeriggio del 27 gennaio un portavoce dell’esercito ruandese ha affermato che cinque civili sono stati uccisi in una località del Ruanda al confine con la Repubblica Democratica del Congo, senza fornire ulteriori dettagli.
Una fonte diplomatica ha dichiarato all’Afp che in mattinata sono stati segnalati scontri a fuoco tra le truppe congolesi e quelle ruandesi al confine, vicino a Goma.
Il 27 gennaio il governo keniano ha annunciato per il 29 gennaio un incontro urgente a Nairobi tra i presidenti della Repubblica Democratica del Congo e del Ruanda, Félix Tshisekedi e Paul Kagame.
In attesa dell’incontro, che non è stato ancora confermato dalle parti, il governo congolese ha chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di adottare delle “sanzioni mirate” contro i vertici politici e militari ruandesi.
Kinshasa accusa il Ruanda di voler mettere le mani sulle risorse naturali delle province del Nord Kivu e del Sud Kivu, mentre Kigali smentisce.
Secondo le Nazioni Unite, i combattimenti nell’est della Repubblica Democratica del Congo hanno causato più di 400mila sfollati dall’inizio dell’anno.