L’11 febbraio il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha dichiarato di essere pronto a “scambiare” territori con la Russia nell’ambito di possibili negoziati di pace sotto l’egida degli Stati Uniti, che hanno interpretato il rilascio di un loro cittadino da parte di Mosca come un segnale positivo.

Se il presidente degli Stati Uniti Donald Trump riuscirà a portare l’Ucraina e la Russia al tavolo dei negoziati “scambieremo un territorio con un altro”, ha detto Zelenskyj al quotidiano britannico The Guardian, aggiungendo di non sapere ancora quale territorio chiederà a Mosca di restituire.

Il presidente ucraino ritiene che l’Europa da sola non possa garantire la sicurezza del suo paese. “Le garanzie di sicurezza senza gli Stati Uniti non sono vere garanzie”, ha affermato.

Zelenskyj incontrerà il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance il 14 febbraio alla conferenza sulla sicurezza di Monaco, in Germania, a cui parteciperanno anche l’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina, Keith Kellogg, e il segretario di stato americano Marco Rubio.

Donald Trump si è impegnato a porre rapidamente fine alla “carneficina” della guerra in Ucraina anche facendo pressione su Kiev, che ha ricevuto miliardi di dollari in aiuti militari da Washington dal suo predecessore democratico Joe Biden.

L’11 febbraio il presidente statunitense ha detto di sperare che il rilascio da parte della Russia di un cittadino americano condannato a quattordici anni di carcere per possesso di droga segni “l’inizio di un rapporto” per porre fine alla guerra in Ucraina. “La Russia ci ha trattato molto bene”, ha dichiarato con soddisfazione.

Marc Fogel, 63 anni, detenuto in Russia dal 2021, è tornato negli Stati Uniti. Ex dipendente dell’ambasciata statunitense, insegnante in una scuola americana a Mosca, Fogel era stato arrestato e accusato di possesso di marijuana. L’uomo sosteneva gli fosse stata prescritta, affermando di non sapere che la legge russa non ne riconosceva l’uso a scopo terapeutico.

L’amministrazione Trump “ha negoziato uno scambio che dimostra la buona volontà russa e segnala che ci stiamo muovendo nella giusta direzione per porre fine alla terribile e violenta guerra in Ucraina”, ha dichiarato Washington in un comunicato, senza fornire ulteriori dettagli sui termini dello scambio.

Trump ha anche annunciato una prossima visita in Ucraina del suo segretario al tesoro Scott Bessent, che incontrerà il presidente Zelenskyj. Il giorno prima, in un’intervista, aveva accennato alla possibilità che l’Ucraina diventi “russa”, chiedendo una compensazione finanziaria per gli aiuti statunitensi forniti a Kiev fino a oggi. “Voglio indietro quei soldi”, ha detto Trump.

Il presidente russo Vladimir Putin ritiene che i colloqui possano avere luogo solo se l’Ucraina depone le armi, cede i territori rivendicati da Mosca e rinuncia all’adesione alla Nato. Kiev rifiuta queste condizioni, che costituiscono una resa.

L’Ucraina si trova quindi in una posizione difficile, senza alcuna certezza sulla continuità degli aiuti statunitensi, mentre da un anno a questa parte l’esercito russo sta facendo progressi, nonostante le pesanti perdite, contro le truppe ucraine che sono meno numerose e meno armate.

L’11 febbraio Mosca ha occupato un nuovo villaggio nella regione ucraina di Donetsk, Iassenové, a circa dieci chilometri a est della regione di Dnipropetrovsk, che le forze russe potrebbero presto raggiungere per la prima volta.