Nella notte tra il 18 e il 19 marzo la Russia ha condotto nuovi attacchi contro l’Ucraina, criticati duramente dagli alleati europei di Kiev, all’indomani dell’accordo per una tregua limitata raggiunto da Mosca e Washington.
Nel corso di un colloquio telefonico, il presidente statunitense Donald Trump e il suo collega russo Vladimir Putin avevano concordato una tregua limitata agli attacchi contro le infrastrutture energetiche.
Nel corso di un’intervista all’emittente Fox News, l’inviato statunitense Steve Witkoff ha dichiarato che Washington vorrebbe che questa tregua di trenta giorni, non ancora sottoposta a Kiev, fosse estesa “a tutte le infrastrutture”.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha reagito alla telefonata tra Trump e Putin affermando che il presidente russo “ha in realtà respinto la proposta di una vera tregua”.
L’Ucraina aveva invece accettato, sotto la pressione di Washington, l’idea di una tregua incondizionata di trenta giorni.
Nella notte la Russia ha condotto un attacco con sei missili e 145 droni, ha affermato l’esercito ucraino. La difesa aerea ucraina avrebbe abbattuto 72 droni.
Zelenskyj ha riferito di attacchi “contro infrastrutture civili”, in particolare a Kiev e a Sumy, dov’è stato colpito un ospedale.
Un uomo di 29 anni è rimasto ucciso in un attacco russo contro un edificio residenziale nella regione di Sumy, secondo la procura generale ucraina.
Le ferrovie ucraine hanno affermato che un’infrastruttura energetica ferroviaria è stata colpita nella regione di Dnipropetrovsk.
Da parte russa, le autorità hanno riferito di un attacco ucraino contro un deposito petrolifero nella regione di Krasnodar.
“Putin sta continuando a prendere in giro tutti”, ha dichiarato il 19 marzo il ministro della difesa tedesco Boris Pistorius. “Gli attacchi russi non sono affatto diminuiti dopo la telefonata tra Trump e Putin, che alcuni avevano definito un grande passo avanti”.
Secondo Witkoff, i negoziati veri e propri tra Stati Uniti e Russia sulla fine delle ostilità in Ucraina cominceranno il 23 marzo a Jedda, in Arabia Saudita, e riguarderanno anche le operazioni nel mar Nero.
In un’intervista a Fox News, Trump ha riconosciuto che la conversazione con Putin è stata impegnativa. “La Russia può negoziare da una posizione favorevole, come sapete”, ha dichiarato.
Mosca ha invece definito lo scambio “dettagliato e franco”.
Il “libro bianco” della Commissione europea
Prima del colloquio Putin aveva chiesto la fine degli aiuti occidentali a Kiev.
“Si tratta di condizioni che puntano a indebolire l’Ucraina, a dimostrazione che la Russia non vuole davvero la fine della guerra”, ha commentato Zelenskyj.
“È chiaro che la Russia non è disponibile a un negoziato serio”, ha affermato la responsabile della diplomazia europea Kaja Kallas, definendo inaccettabile la richiesta russa di sospendere gli aiuti militari a Kiev.
Di fronte alla minaccia russa e al possibile disimpegno statunitense, il 19 marzo la Commissione europea presenterà un “libro bianco” sulla difesa destinato agli stati membri, il cui obiettivo è aiutarli a rafforzare le capacità militari dell’Europa.