Israele ha preso di mira dei miliziani di Hezbollah in un attacco in Libano il 6 aprile, durante la visita dell’inviata degli Stati Uniti venuta per “sollecitare” Beirut ad accelerare il disarmo del movimento libanese filoiraniano e le riforme economiche.

“L’attacco effettuato da Israele nella città di Zibqin, nel sud del Libano, ha causato due morti”, ha dichiarato il ministero della sanità libanese in un comunicato stampa, senza fornire ulteriori dettagli.

L’esercito israeliano ha dichiarato in un comunicato che uno dei suoi aerei ha colpito “due terroristi di Hezbollah che stavano operando su un veicolo nella regione di Zibqin” e “tentavano di ricostruire le infrastrutture dei terroristi di Hezbollah”.

Tuttavia, l’esercito libanese ha dichiarato che “non c’erano attrezzature militari” nell’area bombardata. Nonostante il cessate il fuoco concordato il 27 novembre con il movimento sciita libanese, Israele continua a effettuare attacchi nel vicino Libano.

Durante la sua seconda visita in Libano, Morgan Ortagus, vice inviata degli Stati Uniti per il Medio Oriente, ha avuto colloqui con le autorità libanesi il 5 e il 6 aprile. “Continuiamo a sollecitare il governo ad andare fino in fondo per ottenere la cessazione delle ostilità, che include il disarmo di Hezbollah e di tutte le milizie”, ha dichiarato Ortagus al canale libanese Lbci.

Ortagus ha negato di essere arrivata in Libano per imporre le richieste dell’amministrazione Trump, ma ha sottolineato che i due paesi “diventeranno migliori amici se sceglieranno di lavorare insieme e di unire le forze con il governo americano per disarmare Hezbollah”.

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Un deputato libanese, Ali Fayyad, ha denunciato una “flagrante interferenza” e ha respinto “qualsiasi riforma basata su desideri stranieri”. Secondo un funzionario libanese che ha chiesto l’anonimato, la discussione con Ortagus si è concentrata sull‘“intensificazione e l’accelerazione del lavoro dell’esercito libanese per smantellare l’infrastruttura militare di Hezbollah, in modo che le armi siano possedute esclusivamente dallo stato”.

La risoluzione 1701 del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che è servita come base per l’accordo di cessate il fuoco, stabilisce che solo le forze di pace delle Nazioni Unite e l’esercito libanese possono essere dispiegate nel Libano meridionale e chiede il disarmo dei gruppi armati non statali.

In base all’accordo, Hezbollah avrebbe dovuto riposizionare le sue forze a nord del fiume Litani, a circa trenta chilometri dal confine israeliano e smantellare le sue restanti infrastrutture militari a sud.