Una seconda bambina è morta a causa dell’epidemia di morbillo in corso in Texas, nel sud degli Stati Uniti, mentre aumentano le polemiche sulla gestione dell’emergenza da parte del dipartimento della salute guidato da Robert F. Kennedy Jr.
La bambina, che aveva otto anni, è morta il 3 aprile in un ospedale di Lubbock, nel nordovest del Texas, per “insufficienza polmonare causata dal morbillo”, hanno annunciato il 6 aprile le autorità sanitarie statali.
Hanno precisato che la bambina non era stata vaccinata contro il morbillo e non aveva problemi di salute noti.
Il segretario alla Salute Robert Kennedy Jr. (nipote del presidente John Fitzgerald Kennedy, assassinato nel 1963), noto per il suo scetticismo nei confronti dei vaccini, ha dichiarato sul social network X di essere andato sul posto per “confortare la famiglia”.
Dall’inizio dell’anno gli Stati Uniti hanno registrato più di seicento casi di morbillo, quasi cinquecento dei quali individuati in Texas dalla fine di gennaio.
Un primo bambino non vaccinato era morto a Lubbock alla fine di febbraio, il primo decesso per morbillo negli Stati Uniti da quasi dieci anni.
All’inizio di marzo le autorità del vicino stato del New Mexico avevano annunciato che il virus del morbillo era stato individuato in una persona deceduta e non vaccinata, ma la causa della morte è ancora oggetto di un’inchiesta.
La sera del 6 aprile, a bordo dell’aereo presidenziale Air force one, il presidente Donald Trump ha minimizzato l’epidemia, parlando di “un numero relativamente basso di persone colpite”.
Nel 2000 gli Stati Uniti avevano proclamato l’eradicazione del morbillo grazie alle campagne di vaccinazione, ma negli ultimi anni il numero dei casi è tornato ad aumentare a causa del calo delle immunizzazioni seguìto alla pandemia di covid-19.
La gestione dell’epidemia da parte di Kennedy è stata pesantemente criticata dagli operatori sanitari, che l’accusano di minimizzare la gravità della situazione e di non sostenere le campagne di vaccinazione.
Il segretario alla salute, che in passato aveva difeso la teoria, più volte smentita, di un legame tra il vaccino Mpr (morbillo, parotite e rosolia) e i disturbi dello spettro autistico, sembra aver modificato la sua posizione.
Il 6 aprile ha affermato sul social network X che “il vaccino Mpr è il modo più efficace per prevenire la diffusione del morbillo”.
Pur continuando ad alimentare dubbi sui vaccini, già all’inizio di marzo aveva sottolineato che “non solo proteggono i bambini dal morbillo, ma contribuiscono all’immunità di tutti”.