Lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, premio Nobel per la letteratura nel 2010, è morto il 13 aprile a Lima all’età di 89 anni, chiudendo l’epoca della generazione d’oro della letteratura latinoamericana, di cui era l’ultimo grande interprete.
Nato ad Arequipa il 28 marzo 1936 in una famiglia della classe media peruviana, Vargas Llosa è stato uno dei grandi protagonisti del boom letterario latinoamericano degli anni sessanta e settanta, insieme al colombiano Gabriel García Márquez e all’argentino Julio Cortázar.
“Con profonda tristezza annunciamo che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace”, ha annunciato il figlio Álvaro in un messaggio sul social network X, firmato anche da suo fratello Gonzalo e da sua sorella Morgana.
Lutto nazionale
Il governo peruviano ha proclamato un giorno di lutto nazionale il 14 aprile.
La famiglia non ha fornito le cause della morte, ma la salute di Vargas Llosa si stava deteriorando dal 2023, dopo un ricovero in ospedale per covid-19 in Spagna, paese di cui aveva ottenuto la cittadinanza nel 1993. La situazione si era poi aggravata dopo il suo ritorno a Lima da Madrid, nel 2024. Da alcuni mesi viveva lontano dalla scena pubblica.
“La sua scomparsa addolorerà i suoi cari, i suoi amici e i suoi lettori in tutto il mondo, ma speriamo che possano trovare conforto, come noi, nel fatto che ha vissuto una vita lunga, interessante e fruttuosa”, hanno aggiunto i figli.
“Non ci saranno cerimonie pubbliche”, ha affermato la famiglia, precisando che la salma sarà cremata.
Descrizioni della realtà sociale
All’esterno della casa dello scrittore, che affaccia sull’oceano Pacifico, una piccola folla si è radunata in silenzio all’annuncio della morte, con in mano copie delle sue opere.
In un messaggio pubblicato su X, la presidente peruviana Dina Boluarte ha espresso il suo cordoglio per la morte di Vargas Llosa. “Il suo genio intellettuale e le sue opere costituiscono un’eredità duratura per le generazioni future”.
Apprezzato per le sue descrizioni della realtà sociale, l’autore di capolavori come La città e i cani e Conversazione nella cattedrale era stato in passato criticato dagli ambienti intellettuali sudamericani per le sue posizioni conservatrici.