Più di 3.700 persone sono state ricoverate in ospedale per problemi respiratori causati da un’enorme tempesta di sabbia che ha colpito il centrosud dell’Iraq, secondo un nuovo bilancio fornito il 15 aprile dal ministero della salute.

La tempesta di sabbia ha investito grandi città come Najaf, Bassora e Nassiriya, costringendo gli abitanti a indossare mascherine per proteggere i polmoni.

“Dal 14 aprile 3.747 persone sono state sottoposte a cure per problemi respiratori. Sono state ricoverate nei reparti di medicina d’urgenza della capitale Baghdad e di varie province del paese”, ha dichiarato Saif al Badr, il portavoce del ministero della salute.

“La maggior parte dei pazienti è stata sottoposta a ossigenoterapia per insufficienza respiratoria”, ha sottolineato.

La provincia meridionale di Bassora è stata la più colpita, con oltre mille casi, seguita dalle province di Al Muthanna (874) e Maysan (628).

“La maggior parte delle persone ricoverate si è ripresa rapidamente e ha potuto lasciare l’ospedale”, ha dichiarato Al Badr.

La tempesta di sabbia ha costretto le autorità a chiudere temporaneamente gli aeroporti di Najaf e Bassora.

Secondo il servizio meteorologico iracheno, “è stata alimentata da forti venti provenienti dalla penisola arabica”.

Crisi climatica e desertificazione

Nel maggio 2022 una tempesta di sabbia aveva causato la morte di una persona e circa cinquemila ricoveri in ospedale.

Le tempeste di sabbia, che di solito si sviluppano in primavera, sono diventate più intense e frequenti in Iraq negli ultimi anni. Il paese è considerato uno dei cinque al mondo più vulnerabili ad alcuni effetti della crisi climatica e della desertificazione.

Secondo le Nazioni Unite, “la desertificazione interessa il 39 per cento della superficie totale dell’Iraq”.