In Burundi non si fermano le proteste dell’opposizione e della società civile contro la decisione del presidente Pierre Nkurunziza di candidarsi a un terzo mandato. I manifestanti lo accusano di avere superato il limite di due mandati imposto dalla costituzione e criticano la polizia per avere chiuso alcune stazioni radiofoniche e avere arrestato un noto attivista per i diritti umani.
Le autorità hanno bloccato l’accesso a Facebook, Twitter, Whatsapp e Tango (un’applicazione per chiamare e mandare messaggi), che sono stati usati per organizzare le manifestazioni. Si tratta delle proteste più grandi da quando il Burundi è emerso dalla guerra civile nel 2005.
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