Tra il 30 e il 31 agosto il senato del Brasile vota per la destituzione della presidente Dilma Rousseff, sospesa dalla sue funzioni dal 12 maggio con l’accusa di aver falsificato il bilancio del 2014. Per la destituzione definitiva del capo dello stato è necessario il voto favorevole di 54 senatori, due terzi dell’aula.

Il 29 agosto Rousseff ha parlato per 45 minuti davanti al senato a Brasília per difendersi dalle accuse e dichiarare la sua innocenza. Lo stesso giorno migliaia di persone sono scese in piazza in tutto il paese per sostenere la presidente.

Se sarà giudicata colpevole Rousseff perderà i suoi diritti politici per otto anni e il Partito dei lavoratori (Pt) lascerà il governo del paese, che guida da 13 anni. Nuove elezioni saranno convocate nel 2018 e fino ad allora rimarrà in carica il presidente ad interim Michel Temer.

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