“Sono molto spaventata perché quando cammino per strada vengo additata come una strega”, dice nel video Helene Ndenjia, una donna anziana accusata di stregoneria. “Prima della guerra i centrafricani non erano violenti, ma la mentalità è cambiata e le persone hanno cominciato a comportarsi in modo aggressivo”, spiega Nadia Carine Fornel Poutou, presidente dell’Associazione giuriste della Repubblica Centrafricana.
Nel paese, dove dal 2012 è in corso una guerra civile, i rapporti sociali tradizionali vengono messi in crisi dalla violenza sempre più diffusa. I traumi danno spesso origine a disturbi mentali. E può capitare che gli anziani, un tempo venerati, siano accusati di stregoneria e costretti a nascondersi per non essere picchiati o linciati dalla folla.
Il documentario di Davide Lemmi, Marco Simoncelli e Ugo Lucio Borga.
- 2012 Nel nord della Repubblica Centrafricana si forma la Séléka, una coalizione di ribelli a maggioranza musulmana che vuole rovesciare il governo in carica, guidato dal presidente François Bozizé.
- 2013 A marzo i ribelli prendono il controllo di Bangui. Bozizé scappa all’estero e il leader dei ribelli Michel Djotodia si autoproclama presidente. Intanto nel paese nascono in funzione di autodifesa delle milizie cristiane chiamate anti-balaka. Si moltiplicano gli scontri tra gruppi armati di diverse religioni nonché le stragi di civili, a Bangui e in altre città. A settembre la coalizione Séléka è ufficialmente dissolta, ma i combattenti si dividono in diversi gruppi armati. A dicembre viene lanciata l’operazione militare Sangaris, formata da soldati francesi e di alcuni paesi africani, per riportare la sicurezza nel paese.
- 2014 Djotodia rinuncia all’incarico e viene sostituito da Catherine Samba-Panza. L’Onu decide di inviare i caschi blu e si formano le prime commissioni d’inchiesta per indagare sulle violazioni dei diritti umani.
- 2016 È l’anno delle elezioni. Viene eletto presidente Faustin-Archange Touadéra, ma né il governo né gli sforzi dell’Onu riescono a portare tutti i belligeranti ad accettare la pace e il disarmo.
- 2019 L’ultimo accordo di pace risale al febbraio del 2019 (il sesto dal 2013), ma non è ancora pienamente rispettato. Non esiste un bilancio esatto dei morti della guerra civile che sarebbero migliaia, mentre gli sfollati sono più di un milione su una popolazione di cinque milioni di abitanti.
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