“La scena è costruita intorno a un fabbricatore di vetro. Con questo materiale lui ricostruisce la bellezza”, dice Mimmo Paladino, regista di La divina cometa. “Il tema del personaggio, come tutto il film, ruota intorno all’ipotesi di una bellezza che può essere fatta di arte, di musica e anche di un semplice pezzo di vetro”.
Il film è concepito come un viaggio immersivo nell’arte in tutte le sue forme. A “interpretare” lo sguardo dell’autore è Dante che non si cala negli inferi ma in una sorta di presepe napoletano.
Mimmo Paladino è un pittore, scultore e incisore, tra i principali esponenti del movimento artistico della transavanguardia italiana. La divina cometa, nelle sale dall’11 maggio, è la sua seconda regia cinematografica dopo Quijote (2006).
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