- Lindy West riceve spesso insulti e minacce online, e cerca faticosamente di ignorarli. Poi un giorno un uomo ha creato un account fasullo di suo padre (morto di cancro) e l’ha contattata su Twitter. Di fronte a questo nuovo, mostruoso livello di crudeltà, Lindy West ha contattato il troll. E gli ha chiesto il perché di quest’odio gratuito. Nel suo meraviglioso articolo per il Guardian c’è tutta la storia – che merita davvero di essere letta.
- Dalla rassegna stampa di Zero violenza, un bell’articolo di Antonio Sciotto con foto di Federico Romano sulla occupazione delle case sfitte e l’emergenza assoluta della mancanza di abitazioni in Italia. È uscito sull’Espresso.
- Sul New Yorker, Alice Gregory racconta di un servizio di counseling che agisce esclusivamente tramite sms: Crisis Text Line. E funziona, proprio per la naturalezza con cui gli adolescenti usano questo mezzo.
- “Poor boys in the poorest neighbourhoods were the least likely to run into trouble. For rich kids, the opposite is true: those living in poor areas are more likely to misbehave”. Una ricerca commentata dell’Economist che ribalta alcuni luoghi comuni su povertà, crimine e istruzione.
- Qualche brano dagli album pubblicati negli anni settanta dalla Obscure Records di Briano Eno – per lo più un mix fra ambient e musica classica contemporanea.
- In Venezuela si deve fare la coda per ore per comprare generi di prima necessità. E la situazione è così critica che un pacchetto di preservativi costa 755 dollari: unito all’alto tasso di diffusione dell’Hiv, è un problema davvero gravissimo.
- Su Nautilus il racconto di un ricercatore timido e geniale scappato di casa (Walter Pitts), in bilico fra Leibniz, neuroscienza, logica computazionale e un terribile finale di alcolismo: “This is more than a story about a fruitful research collaboration. It is also about the bonds of friendship, the fragility of the mind, and the limits of logic’s ability to redeem a messy and imperfect world”.
- Il collettivo Clash City workers ha pubblicato una lunga analisi su alcuni possibili scenari del Jobs act, per quanto riguarda licenziamento e reintegro.
- Due recensioni di tenore opposto del nuovo libro di Naomi Klein: una su Carmilla, una su Doppiozero.
- Anche Kevin Watkins, direttore dell’Overseas Development Institute, ritiene che il modello della “Fortezza Europa” abbia fallito completamente, e che le politiche di gestione dell’immigrazione nel Mediterraneo necessitino di un mutamento radicale di rotta.
- Saga è uno dei fumetti più interessanti usciti di recente. Ecco una breve intervista ai due autori, Fiona Staples e Brian K. Vaughan.
- Si dice che non si dovrebbe giudicare un libro dalla copertina. Ma se fosse il libro a giudicare la tua “copertina”, cioè la tua espressione facciale?
- In una interessante puntata dei suoi reportage sull’industria editoriale americana, Giulio d’Antona si sofferma sulla letteratura del Midwest: “Gli spazi aperti restituiscono l’ispirazione a chi l’aveva persa aggrappandosi a Brooklyn. Il maledetto Midwest si prepara a fare la differenza”.
- Cosa c’è sui sedili della metro di New York: microparticelle di pizza, tracce (innocue) di peste bubbonica e antrace, e parecchio dna da decodificare ancora. In pratica, un grande laboratorio gratuito di genetica.
- Qual è il rapporto fra le elezioni di Atene e i movimenti sociali greci? Qui il punto di vista di un anarchico.
- La gestione delle informazioni sul web tende molto spesso alla loro fruizione immediata, dimenticando tutta la parte di archivistica. Così è per Google, che ha cambiato la sua priorità dalla custodia dei dati passati per guardare unicamente al presente e al futuro. Ma chi si occupa della nostra memoria collettiva digitale?
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