Il 4 aprile 1875 nasceva Pierre Monteux. Per gli appassionati di musica sinfonica del nostro tempo è famoso soprattutto per la ricca discografia realizzata nel dopoguerra alla direzione della San Francisco symphony orchestra e della Boston symphony orchestra. Ma per la storia della musica è legato a molti momenti importanti del novecento, su tutti la prima, avventurosa esecuzione della Sagra della primavera, che diresse a Parigi nel 1911.
Nato a Parigi, Monteux cominciò presto a studiare il violino, entrando al conservatorio a otto anni. Tra i suoi compagni di studi c’erano giovani che diventarono presto vere leggende dell’archetto, come George Enescu, Fritz Kreisler e Jacques Thibaud. Passò presto alla viola, ed è all’Opéra Comique di Parigi che partecipò al suo primo momento storico, come prima viola dell’orchestra nella prima esecuzione del Pelléas et Mélisande di Claude Debussy, nel 1902.
Intanto il giovane Monteux aveva già cominciato a fare il direttore d’orchestra, ed era assistente direttore d’orchestra, maestro del coro e prima viola dell’Orchestre Colonne. Nel 1910 l’orchestra parigina venne scritturata da Sergej Djagilev per accompagnare gli spettacoli dei Ballets russes a Parigi. È come prima viola che Monteux partecipò nel 1910 a un altro momento storico, la prima dell’Uccello di fuoco di Igor Stravinskij, allora giovane promessa dell’avanguardia musicale russa. Sempre insieme ai Ballets russes, nel 1911 fu il primo direttore di Petruška, un nuovo balletto con musica di Stravinskij.
Nel 1912 Djaghilev lo chiamò per dirigere altre due nuovi balletti, il Prélude à l’après midi d’un faune, tratto da un pezzo di Debussy, e Daphnis et Chloé di Maurice Ravel.
Poi il 29 maggio 1913 arrivò La sagra della primavera, il nuovo balletto di Stravinskij con le coreografie di Vaclav Nižinskij, il cui debutto è passato alla storia per il trambusto che suscitò nella sala del Théâtre des Champs Elysées, con vere e proprie risse tra il pubblico più conservatore e i sostenitori della modernità estrema dell’opera, e con oggetti vari che piovevano sul palco mentre gli strumentisti dell’orchestra cercavano di portare a termine l’esecuzione di una musica che anche per loro era quasi incomprensibile.
“L’immagine della schiena di Monteux è il mio ricordo più vivo della serata”, ricordava Stravinskij anni dopo. “Restò lì piantato a fare il suo lavoro, apparentemente impermeabile a tutto e freddo come un coccodrillo. Continua a sembrarmi incredibile che sia riuscito ad arrivare fino in fondo”.
Monteux partecipò da militare alla prima guerra mondiale, poi andò negli Stati Uniti e lì venne messo sotto contratto dalla Metropolitan opera di New York per dirigere opere francesi. Nel 1919 diventò direttore principale della Boston symphony orchestra, facendola diventare rapidamente una delle formazioni più apprezzate del mondo. Intanto tornava regolarmente in Europa per mettersi soprattutto alla guida dell’orchestra del Concertgebouw di Amsterdam, dal 1924 come primo direttore ospite, e dell’Orchestre symphonique de Paris, che era stata fondata nel 1929.
Nel 1935 l’ultima grande avventura, quando diventò direttore della San Francisco symphony orchestra, che era stata duramente colpita dalla crisi del 1929 anche perché molti dei suoi musicisti preferivano lavorare solo per le orchestre che realizzavano i nuovi film sonori a Hollywood, garanzia di guadagni regolari.
A questo punto Monteux era un punto di riferimento, e fino alla morte continuò a esibirsi alla guida delle molte orchestre di tutto il mondo con le quali aveva sviluppato un rapporto negli anni. Il suo ultimo concerto fu in Italia, nell’aprile del 1964, alla guida dell’orchestra della Rai di Milano (bei tempi, quando la Rai aveva quattro orchestre che lavoravano a pieno regime con artisti del genere).
Paul Dukas, L’apprendista stregone.
Ho scoperto che oggi è il compleanno di Monteux per puro caso, andando a vedere la sua voce su Wikipedia mentre ascoltavo il disco di Petruška con la Boston symphony orchestra del 1959, un vero, grande classico.
Consigliare qualche acquisto per conoscere meglio Monteux è pratico: la Sony Classical ha appena ristampato tutte le sue registrazioni per la Rca Victor tra il 1941 e il 1961. Sono 39 cd (più uno con un’intervista) che portano con sé tanta storia. Comprarli tutti è un modo per rendere omaggio a questo signore francese, ai suoi baffi impeccabili e a una montagna di musica splendida.
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