A bordo della Open Arms, il 9 agosto del 2019. (Proactiva Open Arms)

Dopo tredici giorni di trattative, la nave umanitaria Open Arms fa rotta verso Lampedusa dove attraccherà con 147 naufraghi a bordo. L’ong ha preso questa decisione dopo che il tribunale amministrativo del Lazio (Tar) ha dato ragione all’organizzazione che aveva presentato un ricorso contro il cosiddetto decreto sicurezza bis il 13 agosto. Il Tar ha annullato il decreto che era stato firmato dal ministro dell’interno Matteo Salvini, dalla ministra della difesa Elisabetta Trenta e dal ministro dei trasporti Danilo Toninelli.

Il tribunale amministrativo italiana ha riconosciuto “la suddetta violazione nonché la situazione di eccezionale gravità ed urgenza dovuta alla permanenza protratta in mare dei naufraghi a bordo della nostra nave, e dispone quindi la sospensione del divieto di ingresso in acque territoriali italiane per permettere il soccorso delle persone a bordo”, è scritto in un comunicato diffuso dall’organizzazione.

“Siamo lieti di constatare come, ancora una volta, dopo il tribunale per i minori, anche il Tar abbia ritenuto di dover intervenire per tutelare la vita e la dignità delle persone e abbia riconosciuto le ragioni della nostra azione in mare ribadendo la non violabilità delle Convenzioni internazionali e del diritto del mare”, ha commentato l’ong spagnola Proactiva Open Arms che dal 1 agosto aveva richiesto un porto di sbarco per le 150 soccorse, tra cui una trentina di minorenni.

Eccezionale gravità e urgenza
La sezione prima ter del tribunale, presieduta da Leonardo Pasanisi, nel decreto cautelare che ha emesso ha rilevato “un eccesso di potere per travisamento dei fatti e di violazione delle norme di diritto internazionale del mare in materia di soccorso in mare”. Il tribunale ha inoltre riconosciuto che il soccorso è avvenuto in condizioni “di eccezionale gravità e urgenza”. L’istanza cautelare del Tar permetterà alla nave di entrare in acque italiane senza incorrere nelle multe e nella confisca prevista dal decreto sicurezza bis. “Siamo molto soddisfatti della risposta del Tar del Lazio, ci sembra importantissimo, non solo per noi, ma per il soccorso in mare in generale e per la sicurezza delle persone che rischiano di morire nel Mediterraneo. Le Convenzioni internazionali ci danno ragione e nessuno può violarle”, ha commentato la portavoce di Open Arms Veronica Alfonsi.

“La nave sta per entrare in porto a Lampedusa, non ci saranno sanzioni. Potrebbero ora non farci sbarcare, ma se dovessero farlo ricorreremo di nuovo al Tar e al tribunale dei minori di Palermo. Abbiamo insistito sull’illegittimità del decreto e sulla sua incostituzionalità nel ricorso che abbiamo presentato e il tribunale ha ritenuto di darci ragione”, afferma Arturo Salerni, avvocato dell’ong. Inoltre le condizioni meteo in peggioramento hanno sicuramente avuto un ruolo nella decisione del giudice. Secondo l’avvocato Salerni, “dopo questo pronunciamento anche altre situazioni simili come quella della Ocean Viking potranno ricorrere allo stesso strumento”. Il ministro dell’interno Matteo Salvini in un tweet ha annunciato di voler firmare un altro decreto contro la nave che sta facendo rotta verso acque territoriali italiane.

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