Continuano gli scontri tra manifestanti e polizia a Ferguson, alla periferia di St. Louis, dopo che il 9 agosto un diciottenne afroamericano disarmato, Michael Brown, è stato ucciso da un poliziotto.

Il 18 agosto il governatore del Missouri Jay Nixon ha deciso di inviare a Ferguson la guardia nazionale, nel tentativo di sedare le proteste che da oltre una settimana stanno paralizzando la cittadina. La sera del 17 agosto, poche ore prima dell’inizio del secondo coprifuoco ordinato dal governatore, la polizia ha cercato di disperdere i manifestanti e ha risposto con il lancio di lacrimogeni a spari di arma da fuoco, atti di vandalismo e lanci di bombe molotov. Negli ultimi scontri due persone sono rimaste ferite.

Finora la polizia ha fornito poche informazioni riguardo all’uccisione di Brown, e ha aspettato sei giorni prima di rivelare il nome dell’agente coinvolto. Intanto, il 17 agosto sono stati diffusi i risultati dell’autopsia condotta privatamente dal medico Michael M. Baden su richiesta della famiglia Brown. Secondo Baden, il ragazzo è stato raggiunto da almeno sei colpi d’arma da fuoco, di cui due alla testa.

Negli ultimi decenni Ferguson ha vissuto un forte cambiamento demografico, passando da una maggioranza di abitanti bianchi a una di afroamericani, che oggi sono circa due terzi dei 21mila residenti. All’interno del corpo di polizia locale, che conta 53 agenti, gli afroamericani sono tre.

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