Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati più di 23mila persone in fuga dai combattimenti in corso nel nord della Siria hanno attraversato il confine con la Turchia tra il 3 e il 15 giugno. La maggior parte dei profughi proviene dalla zona di Tal Abyad, la città al confine con la Turchia dove sono in corso gli scontri tra i jihadisti dello Stato islamico e le forze curdo siriane.

All’inizio le autorità turche avevano impedito ai profughi di entrare nel paese, ma il 14 giugno Ankara ha dato il via libera al loro ingresso.

In quei giorni il fotografo Bulent Kilic era ad Akçakale e ha raccontato sul blog dell’Afp quello che ha visto. Il 13 giugno migliaia di siriani sono arrivati al confine con la Turchia, segnato da un filo spinato. Un gruppo di sette-otto militanti dello Stato islamico li ha inseguiti e costretti a tornare in città. Il giorno dopo, però, la folla è tornata sfidando il divieto dei jihadisti. In pochi minuti si sono gettati sulla barriera, riuscendo a fare un buco nel filo spinato e poi a travolgerla: da lì sono passati in migliaia, uomini, donne e molti bambini.

“Fotografo i rifugiati sul confine turco-siriano da quattro anni. Ho seguito la crisi di Kobane. Ma questo è stato diverso. Non avevo mai visto niente di simile”, ha scritto.

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