Migliaia di migranti cubani, diretti negli Stati Uniti, sono bloccati dal 15 novembre in Costa Rica in seguito alla chiusura delle frontiere da parte del Nicaragua. Sono sempre di più i cubani che cercano di raggiungere gli Stati Uniti a causa del timore che le politiche migratorie di Washington cambino improvvisamente dopo il disgelo nei rapporti con il regime di Raúl Castro, annunciato esattamente un anno fa, il 17 dicembre 2014. Infatti una legge del 1966, il Cuban adjustment act, permette ai cubani di ottenere il permesso di soggiorno negli Stati Uniti più facilmente rispetto ai migranti provenienti da altri paesi dell’America Latina.

La maggior parte dei migranti bloccati in Costa Rica sono arrivati nel paese dopo aver preso un volo per l’Ecuador e aver risalito l’America centrale. Altri sono passati per Trinidad e Tobago e per il Venezuela. Ora stanno cercando di convincere le autorità nicaraguensi a lasciarli passare perché non hanno più denaro per tornare indietro dopo aver investito tutto nelle spese di viaggio. Alcuni migranti sono stati vittime di estorsione sia da parte della polizia sia da parte dei trafficanti mentre passavano per la Colombia.

Secondo le autorità di frontiera statunitensi, 27.296 cubani sono arrivati negli Stati Uniti nei primi nove mesi del 2015, il 78 per cento in più rispetto allo stesso periodo l’anno scorso. La maggior parte ha raggiunto il territorio statunitense attraversando la frontiera tra Messico e Texas. Anche il numero di quelli che sono arrivati a Miami, in Florida, via mare è cresciuto nonostante la legge statunitense preveda che i migranti intercettati in mare siano respinti.

Il presidente del Nicaragua Daniel Ortega, alleato di Cuba, ha ordinato la chiusura della frontiera con la Costa Rica mobilitando l’esercito. I migranti cubani bloccati hanno organizzato delle proteste, e quelli che sono riusciti a entrare in Nicaragua sono stati respinti dalla polizia che ha usato contro di loro gas lacrimogeni. Il governo costaricano ha proposto di organizzare un summit dei paesi della regione per creare un corridoio che permetta ai migranti di attraversare l’America centrale senza doversi affidare ai trafficanti.

Queste foto sono state scattate tra il novembre e il dicembre del 2015.

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