Nato nel 2012 dalla provocazione di trasferire il concetto di museo sul piano digitale, PhMuseum ha creato nel corso degli anni una piattaforma online internazionale che diffonde cultura visiva e funziona da incubatore per i nuovi talenti. Ora diventa anche un festival, il PhMuseum days che si terrà per la prima volta dal 23 al 26 settembre presso il Binario Centrale di DumBO a Bologna.

Il tema scelto per questa edizione inaugurale è A new beginning (un nuovo inizio), un invito ad affrontare il decennio appena cominciato tenendo a mente le sfide che porta con sé, come l’uguaglianza e la giustizia sociale, la sostenibilità ambientale e l’innovazione tecnologica.

Tra i vari progetti in mostra, Natur-e del fotografo argentino Alejandro Chaskielberg che, sorpreso dalla pandemia mentre viaggiava in Patagonia con la figlia, ha tenuto un diario visivo del suo processo di adattamento al territorio durante i mesi di quarantena e dell’inattesa esplosione creativa che ne è derivata. In Encounter l’artista Silvia Rosi fonde la tradizione del ritratto di studio dell’Africa occidentale con la performance per esplorare la propria storia famigliare insieme all’esperienza di donna italiana di discendenza africana. L’uso della tecnologia diventa fondamentale per le famiglie divise tra Regno Unito ed Europa in seguito alla Brexit, come rappresentato nel lavoro C-R92/BY di Samuel Fordham, realizzato dopo l’espulsione della moglie e del figlio.

Nel workshop Cosa fareste con 2.500 immagini?, il fotografo ed editore americano Jason Fulford lavorerà insieme ai partecipanti sull’importanza della costruzione narrativa nel linguaggio visivo. Nel programma del festival, anche conferenze, letture portfolio e uno spazio dedicato all’editoria indipendente internazionale.

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