Ap/Lapresse

In vista delle elezioni legislative di settembre, in Russia s’intensifica la repressione dell’opposizione e dei mezzi d’informazione critici verso il regime di Vladimir Putin. Dopo la condanna di Aleksej Navalnyj a febbraio, alla fine di maggio è stato arrestato l’ex direttore dell’organizzazione Open Russia, Andrej Pivovarov ( nella foto ), poi incriminato in base alla legge sulle cosiddette organizzazioni indesiderabili. All’inizio di giugno l’ex deputato Dmitrij Gudkov si è rifugiato in Ucraina per paura di essere arrestato. Ad aprile il sito d’informazione Meduza era stato dichiarato “agente straniero”, il 31 maggio ha cessato le attività il portale Newsru, e tre giorni dopo ha annunciato la chiusura il sito **Vtimes ** (anch’esso indicato come agente straniero), che commenta così la situazione: “In Russia non è consentito essere osservatori onesti e oggettivi. Se non sei d’accordo con lo stato, diventi subito agente di una potenza straniera”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1413 di Internazionale, a pagina 23. Compra questo numero | Abbonati