
La Corea del Nord è sempre più isolata, e non è un bene, scrive The Diplomat. Era difficile immaginare che il paese più chiuso del mondo potesse raggiungere un livello di isolamento ulteriore, eppure sembra che a causa della pandemia sia proprio così. Pyongyang ha chiuso ermeticamente i confini quando è scoppiata l’epidemia in Cina e molti stranieri residenti se ne sono andati. Ma il maggiore isolamento del paese pone un problema umanitario, perché a soffrire per le conseguenze economiche, specialmente sul commercio, è la popolazione, che fatica a procurarsi beni di prima necessità. Inoltre meno contatti con il mondo esterno significano una minore circolazione di informazioni tra i nordcoreani, e il conseguente rafforzamento del potere del regime. Infine, con la partenza dei diplomatici e del personale umanitario straniero, sono scomparse fonti preziose di notizie accurate su quello che succede in Corea del Nord.◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1413 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati