Anni prima che fosse possibile nelle loro terre d’origine, nella Tbilisi sovietica quattro giovani formarono la prima rock band curda al mondo. I Koma Wetan nacquero nel 1973. Del gruppo facevano parte tre yazidi e un armeno. Il frontman, Kerem Gerdenzeri, era nato e cresciuto a Tbilisi, dove al tempo vivevano piccole ma antiche comunità curde del Caucaso. Ma la sua famiglia aveva radici nelle province turche orientali di Kars e Van. “Il Kurdistan è la terra dei nostri padri e nonni, la patria del nostro popolo”, recita il testo di una delle canzoni del gruppo, Welate me (La nostra patria). All’epoca sarebbe stato impossibile esprimere quel tipo di sentimento in lingua curda in Turchia, dove fino all’inizio degli anni novanta era illegale parlare curdo. Ma nell’atmosfera multietnica di Tbilisi ai Koma Wetan non fu permesso solo di esibirsi, ma di ottenere anche il sostegno dello stato. La band registrò un album nel 1979, però riuscì a pubblicarlo solo nel 1989. Il disco combinava il rock con la psichedelia e i testi erano tratti dalle opere di poeti curdi del Caucaso. Il crollo dell’Unione Sovietica fu fatale per la band, perché la scomparsa del sostegno statale costrinse i musicisti a cercare lavoro fuori dalla Georgia. Ma in Turchia i Koma Wetan avevano ispirato molti musicisti curdi. Negli anni novanta a Istanbul il gruppo tenne un concerto con una nuova formazione per festeggiare i quarant’anni dalla sua nascita.
Paul Benjamin Osterlund, Eurasianet

Koma Wetan - dr
Koma Wetan (dr)

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Questo articolo è uscito sul numero 1423 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati