Nella notte tra il 14 e il 15 agosto un’autocisterna è esplosa nella regione di Akkar, nel nord del Libano, uccidendo 28 persone e ferendone ottanta tra la folla accorsa a procurarsi il carburante. Le cause dell’incidente non sono chiare. Il giorno dopo decine di manifestanti hanno attaccato la casa di Najib Mikati, che il 26 luglio ha ricevuto l’incarico di premier, chiedendo le sue dimissioni. L’atmosfera in Libano, in particolare nella regione di Akkar, una delle più povere del paese, è “piena di rabbia e tristezza”, commenta An Nahar.

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Questo articolo è uscito sul numero 1423 di Internazionale, a pagina 35. Compra questo numero | Abbonati