Difficile non aver sentito nominare il romanzo Torto arado, il cui successo in Brasile ha fatto paragonare il suo autore, Itamar Vieira Junior, ai grandi cantori del Nordeste (Jorge Amado, Graciliano Ramos, João Guimarães Rosa…), guadagnandosi la raccomandazione dell’ex presidente Lula, anche lui originario del Sertão. Uscito nel 2019 in Portogallo e solo nel 2020 in Brasile, Torto arado è un libro semplice nel senso migliore del termine: racconta dello stretto rapporto che lega due sorelle per tutta la loro vita. Nello sviluppo della trama, Itamar presenta con maestria tanti livelli di un Brasile molto ricorrente ma anche dimenticato. Racconta con un linguaggio preciso e sincero le sorti dei poveri contadini, discendenti di schiavi, vittime di carestie e tirannici proprietari terrieri, che ritrovano la loro dignità nei rituali del culto afrobrasiliano del jare. Itamar, alla sua opera prima, nella vita è un geografo. E allora anche il paesaggio, la flora, la fauna e i costumi della regione diventano elementi fondamentali della narrazione.
Izabella Simião, Deviante
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Questo articolo è uscito sul numero 1429 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati