Il cervello dei neandertal era grande come quello dei nostri antenati, ma probabilmente aveva un numero inferiore di neuroni. La causa sarebbe una mutazione nella proteina tktl1, coinvolta nella produzione di neuroni durante lo sviluppo del feto. I ricercatori dell’istituto Max Planck per la biologia cellulare e la genetica, in Germania, hanno testato i geni delle due varianti in embrioni di topi e furetti, e poi in specie di minuscoli cervelli umani creati in vitro a partire da cellule staminali. Con la variante neandertaliana, che differisce per un solo aminoacido, la produzione di neuroni risultava minore e più lenta, in particolare nel lobo frontale del cervello che è preposto alle funzioni cognitive superiori. È quindi possibile ipotizzare, scrivono i ricercatori su Science, che il gene tktl1 mutato abbia dato un vantaggio cognitivo ai sapiens rispetto ai loro cugini neandertal.

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Questo articolo è uscito sul numero 1478 di Internazionale, a pagina 107. Compra questo numero | Abbonati