La scorsa settimana i colloqui promossi dall’Unione africana in Kenya tra i rappresentanti del governo dell’Etiopia e del Fronte popolare di liberazione del Tigrai (nella foto, la firma dell’accordo del 12 novembre) hanno fatto registrare nuovi progressi. I combattenti tigrini hanno accettato di deporre le armi in cambio della partenza di tutte le forze straniere (il riferimento, non esplicitato nella dichiarazione ufficiale, è in particolare alle truppe eritree). Entrambe le parti hanno accettato di permettere l’ingresso degli aiuti umanitari nella regione, e un primo convoglio della Croce rossa è arrivato a Mekelle il 15 novembre. Il sito Addis Standard racconta che il cessate il fuoco è stato accolto con speranza dalle tante famiglie etiopi rimaste divise dopo l’inizio della guerra, in particolare dopo l’imposizione, nel giugno 2021, del blocco delle telecomunicazioni in tutta la regione.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1487 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati