Negli ultimi tre anni l’economia globale ha subìto una serie di colpi senza precedenti. Dopo la pandemia c’è stata l’invasione dell’Ucraina. Questi eventi hanno contribuito all’aumento del costo della vita e alla rapida crescita dei tassi d’interesse per contenere l’inflazione. Il sistema economico internazionale si è dimostrato forte: finora ha smentito le previsioni più pessimistiche, ma è stato comunque messo alla prova duramente. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) prevede per il 2023 una crescita mondiale del 2,8 per cento, leggermente più bassa di quanto ci si aspettava a gennaio. L’inflazione si sta rivelando più ostinata del previsto e l’economia è più fragile.

Per riportare tutto in carreggiata bisognerà affrontare molte questioni urgenti. Anche se nel sistema bancario è tornata una certa calma, i mercati finanziari continuano a essere instabili. Si teme per gli effetti degli alti tassi d’interesse sugli immobili commerciali. Allo stesso tempo l’aumento del costo del denaro sta creando serie difficoltà alle economie meno sviluppate, che hanno accumulato debiti enormi per gestire la pandemia e il rincaro dei generi alimentari e dell’energia. Il 60 per cento dei paesi a basso reddito rischia di diventare insolvente o già lo è. I paesi poveri, inoltre, hanno bisogno di più di duemila miliardi di dollari all’anno entro il 2030 per tagliare le emissioni di anidride carbonica e affrontare i danni provocati dalla crisi climatica. Una sfida fondamentale, se si vuole impedire che i loro abitanti sprofondino ancora di più nell’indigenza.

I politici dovranno ridurre questi rischi. Occorre vigilare sugli effetti dell’aumento dei tassi d’interesse e trovare un accordo globale per ristrutturare in modo ordinato il debito dei paesi poveri. È altrettanto importante che le istituzioni finanziarie internazionali mettano a disposizione nuove risorse per contrastare la crisi climatica. Le sfide complesse richiedono una risposta globale ambiziosa e improntata alla cooperazione.◆ gim

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Questo articolo è uscito sul numero 1507 di Internazionale, a pagina 17. Compra questo numero | Abbonati