La Russia e l’India hanno messo da parte l’idea di usare le rupie nei loro scambi commerciali. “Dopo mesi di trattative”, scrive la Reuters, il governo indiano non è riuscito a convincere Mosca ad accettare la sua valuta nazionale in cambio dei prodotti russi, in particolare del greggio e del carbone. La Russia non vuole detenere troppe rupie nelle sue riserve: secondo alcune stime, attuando l’accordo proposto dall’India il Cremlino potrebbe ritrovarsi alla fine dell’anno con una scorta di rupie equivalente a più di quaranta miliardi di dollari. Un’eventualità sgradita a Mosca, soprattutto perché la valuta indiana non è pienamente convertibile. La Russia vuole essere pagata in yuan cinesi o in altre monete. Attualmente gli scambi tra i due paesi avvengono in dollari e in altre valute, tra cui il dirham degli Emirati Arabi Uniti. Da quando è cominciata la guerra in Ucraina, le importazioni indiane dalla Russia sono passate da 10,6 a 51,3 miliardi di dollari, mentre le esportazioni sono rimaste sostanzialmente stabili. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1511 di Internazionale, a pagina 116. Compra questo numero | Abbonati