L’imposta straordinaria sulle grandi banche e sui gruppi energetici voluta dal governo spagnolo sta causando qualche problema di troppo, scrive il Financial Times. Creata per incassare circa tre miliardi di euro, ha fatto scattare alcuni ricorsi legali, perché è applicata ai fatturati registrati nel 2022, non ai profitti, e solo alle attività spagnole delle aziende. In alcuni casi, inoltre, l’imposta ha provocato dei buchi nei bilanci. La Cepsa, la seconda azienda petrolifera spagnola, dovrebbe pagare un’imposta straordinaria di 323 milioni di euro, che ha annullato tutti i profitti del 2022 e provocato una perdita di 297 milioni nel primo trimestre del 2023.
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Questo articolo è uscito sul numero 1511 di Internazionale, a pagina 116. Compra questo numero | Abbonati