Léonor de Récondo torna alla narrativa con un romanzo tormentato. Il titolo, tratto da una poesia di Charles Juliet, sottolinea l’assenza di una madre. Come ha fatto, nonostante questa inspiegabile scomparsa, la piccola Magda a costruirsi un laboratorio teatrale, trovando “l’amica, l’altra” nell’Antigone di Jean Anouilh? Trent’anni dopo, ormai attrice affermata, sta provando l’Antigone di Sofocle, che metterà in scena al festival di Avignone. Quando finalmente viene a sapere che sua madre Apollonia vive a Calonges, va subito a trovarla. In questo splendido paesaggio del sudovest della Francia, la donna vive in una casa fatiscente che Magda farà del suo meglio per riordinare. Questa parentesi di pochi giorni è anche, per l’attrice, un bruciante viaggio interiore. Alla madre, una donna distrutta che le oppone un muro di silenzio, l’attrice rivolge monologhi frammentati che rivelano quanto sia a pezzi. Uno scambio tardivo e inaspettato comincia quando Magda si prende cura della madre. Un romanzo doloroso, illuminato dalla tenerezza.
Monique Petillon, Le Monde
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Questo articolo è uscito sul numero 1514 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati