“In vista di un inverno che sarà probabilmente caratterizzato dalla scarsità di gas, la Germania ha deciso il 4 ottobre di ritardare di un altro anno la chiusura delle centrali a lignite”, scrive il sito Euractiv. Berlino ha adottato un piano di transizione verso le energie rinnovabili, del costo di 40 milioni di euro, che prevede una rinuncia progressiva al carbone entro il 2030. Tuttavia nel 2022 le centrali a lignite, un tipo di carbone, erano state riattivate a causa del calo delle importazioni di gas russo e per i problemi nelle centrali nucleari francesi. Sono in grado di generare in totale 1,9 gigawatt, che si aggiungono ai 45 gigawatt prodotti negli altri impianti a carbone. Il governo prevede di riattivarle nuovamente da ottobre a marzo .
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Questo articolo è uscito sul numero 1533 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati