◆ “L’Amazzonia sta affrontando una siccità senza precedenti che dovrebbe durare almeno fino alla metà del 2024”, scrivono su The Conversation Philip Fearnside e Rosimeire Araújo Silva, dell’istituto brasiliano per le ricerche sull’Amazzonia. A Manaus il Rio delle Amazzoni ha toccato il livello più basso da quando sono cominciate le misurazioni, 121 anni fa. Ampie aree del letto del fiume sono a secco, e più di 150 delfini sono morti in un lago dove la temperatura dell’acqua aveva raggiunto i 39 gradi. I centri abitati lungo i fiumi della regione sono rimasti isolati. La siccità ha molte cause. Il fenomeno climatico El Niño ha fatto alzare la temperatura dell’acqua nell’oceano Pacifico orientale intorno all’equatore. Questo ha provocato il calo delle precipitazioni nel nord dell’Amazzonia, e ha ridotto la portata degli affluenti del Rio delle Amazzoni anche nella parte meridionale del bacino. L’abbassamento del livello del fiume Madeira ha costretto a sospendere l’attività del quarto impianto idroelettrico del Brasile, la diga Santo Antônio. Un rapporto delle Nazioni Unite del 2007 aveva avvertito che il riscaldamento globale rende più frequenti condizioni di questo tipo. Ma la siccità è dovuta anche al dipolo atlantico, che porta alla creazione di una zona di acqua calda nell’oceano Atlantico tropicale e di una zona di acqua più fredda nell’Atlantico meridionale. Questo fenomeno, che favorisce la siccità nella parte sudoccidentale dell’Amazzonia, durerà almeno fino a giugno del 2024.
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Questo articolo è uscito sul numero 1540 di Internazionale, a pagina 112. Compra questo numero | Abbonati